Novità
Scuola Slow è anche su Twitter (https://twitter.com/Scuolaslow) e su Facebook (https://www.facebook.com/scuola.slow)
La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
Miti storie immaginazioni, di Vito Teti, Donzelli, 2018, pp. 378, € 34.
Il libro: Si può leggere con piacere un libro che, stando al titolo, dovrebbe immediatamente instillarci angoscia e tremore? Può accadere, ed accade con questo intenso libro dell’antropologo Vito Teti che ci accompagna attraverso secoli e culture suscitando un doppio piacere. Quello, diciamo così, estetico, perché il libro (per quanto di grande erudizione e ineccepibile rigore) è scritto con la fluidità colta di chi frequenta tanto le stanze dei libri quanto i vicoli, le piazze, le case della vita quotidiana, che sta fuori dai libri e nella quale solo autori sapienti sanno farci entrare. L’altro godimento è quello dell’intelletto, perché il testo ci pone argomenti di conoscenza e riflessione da angolazioni insieme seducenti e profonde. E lo fa esplorando argomenti sui quali si tende oggi a mettere la sordina (o ad enfatizzare, il che è lo stesso).
Prosegue in Italia il dibattito sul declino dello studio della storia nella scuola e del senso della storia nella società. Un'intervista a Giuseppe de Rita su Repubblica: non c'è passato in chi ha perso l'idea di futuro. E noi ci siamo condannati al culto del presente.
Scuola Slow aderisce alla
13a Giornata Mondiale della Lentezza
(organizzata per il 6 maggio 2019 da Vivere con lentezza) pubblicando un opuscolo nel quale raccoglie ed offre alla lettura e alla meditazione brani che attraversano la lentezza, la gentilezza, la lettura, l'ozio, il silenzio, la bellezza, il camminare, il pensare...
L'opuscolo, in Pdf, sarà inviato via mail, in modo del tutto gratuito, a chiunque ne farà richiesta scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
A sostegno della “retrocessione” della storia in seconda fila nella scuola italiana vengono invocate anche le statistiche sulle “preferenze” degli studenti. Ma esse rappresentano, in realtà, l’effetto di una deriva culturale e civile che usa la storia stessa a fini di propaganda elettorale. Tutto ciò è anche lo specchio di una progressiva perdita di identità. Un articolo dello storico Giovanni De Luna su La Stampa.