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La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
È in preoccupante espansione il fenomeno dei ragazzi che vivono nel chiuso della loro stanza e praticano solo relazioni virtuali. Sono la manifestazione radicale di una società che non incoraggia le relazioni umane. Occorre ricostruire un’idea e una pratica di comunità.
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Una docente presa a sediate dagli studenti, una mamma che sputa addosso alla maestra della figlia. E' cronaca degli ultimi giorni a confermare quello che dicono le statistiche internazionali: l'Italia è tra gli ultimi paesi al mondo per rispetto nei confronti di chi insegna.
A dirlo con i numeri l'indagine del Global teacher status index, fatto grazie a 35mila intervistati tra i 16 e i 65 anni. Il nostro paese è al 33 posto su 35 per quanto riguarda lo status degli insegnanti, il rispetto degli alunni per chi sta in cattedra è in linea. E il mancato rispetto va di pari passo con i cattivi risultati degli studenti: anche loro agli ultimi posti nei test internazionali Pisa di matematica e lettura.
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Piovono botte sui professori (e qualche volta anche sugli alunni). Ma il problema non si risolve con la nostalgia dei “bei” ceffoni di una volta, perché riguarda un degrado assai più generale. Il tentativo di ridurre gli insegnanti a funzionari dell’apparato tecnologico.
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Nuove prospettive, di Noam Chomsky, Raffaello Cortina, Milano, pp.120, € 12,00.
Il libro: Ha ragione Aristotele, nel ritenere che «il linguaggio è un suono con un significato» oppure è più esatto il contrario, vale a dire che esso «è un significato con un suono»? È vera la teoria “moderna”, secondo la quale la comunicazione è una “funzione” del linguaggio, o quella tradizionale che vede nel linguaggio uno strumento del pensiero?
La linguistica è una terra di enigmi irrisolti, nella quale Chomsky si inoltra per cercare risposte attraverso percorsi complessi ed impegnativi, con l’onestà dello studioso consapevole che non tutto può essere esperito dalla conoscenza umana e una apertura mentale a tutte le possibilità, anche a quella che intelligenze con struttura mentale diversa dalla nostra potrebbero trovare semplici quei problemi che a noi sembrano irrisolvibili e «stupirsi della nostra incapacità di trovare le risposte, esattamente come noi possiamo osservare l’incapacità dei topi di risolvere gli indovinelli costruiti basandosi sui numeri primi a causa della particolare architettura della loro natura cognitiva».
Visioni da Le nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley, di Michela Murgia, Marsilio, Venezia, pp. 119, € 12,00