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(Nando Cianci)
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Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
diVittorio Bruni
Testi a cura di Adelia Mancini
Il libro: Il tema del Natale si presta, si sa, ad una vasta gamma di approcci retorici. Trattarlo con colta misura e con leggerezza non banale, renderlo godibile a palati di diversa raffinatezza non è, perciò, impresa semplice. Richiede sensibilità affinate da pratiche artistiche e da frequentazioni letterarie sapienti.
Mettendo in campo tali qualità, Vittorio Bruni e Adelia Mancini hanno dato vita ad un libro che si presenta come una strenna natalizia raffinata ed elegante.
Il perno dell’opera è dato dalla riproduzione di 50 opere a tema natalizio del pittore ed incisore Vittorio Bruni. Riproduzione tipograficamente pregevole, tanto riguardo ai colori che ai tratti, che si segnalano per la loro originalità.
A corredo e a sostegno della parte iconica, una ricca degustazione di testi elaborati da Adelia Mancini o da lei scelti fra poeti e scrittori che hanno guardato al Natale da diversi punti del mondo e da diverse angolazioni culturali. Si va dai poeti espressi dal territorio dal quale gli autori provengono, come Cesare De Titta, a figure “popolari” come Salvatore Di Giacomo e Rocco Scotellaro, fino ad Alda Merlini, Guido Gozzano, Gabriele D’Annunzio, Giovanni Pascoli, Borìs Pasternàk . E si gustano pagine di Yourcenar, Dickens, Pavese, Coelho, Magris, Buzzati, Rodari e tanti altri.
Le poesie, i racconti, le riflessioni rappresentano una sorta di sottofondo nel quale vanno ad incastonarsi le tavole dell’artista, che spaziano fra diversi temi legati alle festività natalizie.
Il tutto con garbo ed eleganza. Un libro da tenere poggiato sulle ginocchia, magari davanti al caminetto, ed aprire di tanto in tanto, per assaporare uno scritto e una tavola. A piccoli sorsi, per diluire il piacere.
L’incipit: No. No, non era Natale. Era febbraio, un giorno della metà del mese, mi pare, e correva l’anno di grazia 2000. Vittorio era seduto al tavolo del piccolo soggiorno nella sua casa di San Vito, dovreste visitarla, un giorno o l’altro, la sua casa. Davanti a lui, liberamente sparsi, una serie di biglietti bianchi. Appena varcai la soglia, come sempre, mi offrì pane e olio, poi mi chiese se volevo un bicchiere di vino. Intanto io prendevo in mano una foglietto bianco e subito vi lasciavo su, quella che per me era una macchia d’olio.
Di biglietti, Vittorio, non ne aveva neanche mezzo in più, doveva farne dieci e dieci ne aveva sopra il tavolo. Io mi sentivo molto in imbarazzo. Lui non si scompose, lo guardò per qualche istante, poi intrise il suo sottile pennello in un barattolino di acrilico giallo e su quel biglietto, proprio dove avevo appoggiato il dito dipinse una stella. Ecco, quel che vorrei dire, attraverso il mio piccolo ricordo, è che il maestro Bruni vede una stella dove chiunque altro non scorge che una macchia. E del Natale, finalmente arriviamo al Natale, mostra la leggerezza.[1]
Gli autori:
Vittorio Bruni. Pittore, scultore e grafico, lascia da giovane la costa adriatica (dove è nato nel 1945 a Marina di San Vito) per proseguire gli studi artistici in Svizzera e negli Stati Uniti, dove negli anni ‘70 e ‘80 frequenta gli stage di Keith Haring e Andy Warhol. Insignito di numerosi premi internazionali, espone in importanti gallerie e musei in Francia, Germania, Israele, Italia, Stati Uniti e Svizzera. Utilizza qualsiasi supporto per raccontare le sue storie umane e gioiose.
L’incontro con Charlie Chaplin, per il quale progetta il manifesto del Festival International du Film de Comédie, arricchisce ancor di più il suo spirito creativo fino a diventare fedele collaboratore e amico della famiglia. E’ ideatore di manifesti teatrali, l’ultimo dei quali è “Smile”, spettacolo musicale che ripercorre la vita di Chaplin sotto la direzione del figlio Eugène.
Ha collaborato al quotidiano “Corriere della Sera” e al mensile “Luna”.
Adelia Mancini. Ha insegnato Latino e Greco per oltre un quarantennio. Ha collaborato alla ripubblicazione dell’opera omnia di Cesare de Titta, curando Terra d’Oro, Teatro, Carmina II, Grammatica italiana, Grammatica latina. Ha scritto sulla poesia dialettale di G. Sigismondi e N. Saraceni, sull’opera del poeta e scrittore Remo Rapino e su altri. Collabora a Rivista abruzzese, Terra e gente, D’Abruzzo. È’ responsabile della Biblioteca della casa museo Cesare de Titta e componente dell’Associazione Cultori Classici Latini.