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La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
di Massimo Del Pizzo
Ianieri, pp. 100, € 10,00
Il libro: la collana Bartebly dell’editore Ianieri si impreziosisce con un nuovo titolo, Rilievo del pesce spada, opera di uno scrittore che si segnala da tempo per la verve innovativa che stupisce piacevolmente il lettore con soluzioni narrative spiazzanti. Il libro è diviso in due racconti, con due diversi protagonisti, Abel, Auer, naviganti che dicono cosa potremmo fare noi tutti, naviganti da sempre nel mistero della vita, quando siamo chiamati ad affrontare, senza possibilità di alterativa, cambiamenti definitivi: approdare con nuovo coraggio in porti senz’acqua, progettare navi utopiche per viaggi ultimi. Con inesauribile pazienza, e accettazione delle imprevedibili metamorfosi che la vita ci impone.
L’incipit: Due naviganti che non si conoscono viaggiano su strade di mare fuori rotta. Il primo è costretto ad approdare, come tutta l’umanità di navigatori, in un porto senz’acqua e a farsi terrestre per il resto della vita. Il secondo costruisce la sua nave utopica con la quale solcare ed esplorare gli oceani della sofferenza umana. Non si incontreranno mai, tuttavia entrambi hanno il desiderio e la curiosità di sapere cosa troveranno, e la speranza di poterlo raccontare. Li lasciamo sulla soglia di una duplice attesa:E restiamo in attesa.
* * *
Chiamatemi Abel. Ecco, dunque, la verità. Da molti giorni, non so quanti, siamo approdati in un porto senz’acqua.
Stanno costruendo una città intorno al nostro peschereccio e a tutte le altre imbarcazioni che riesco a vedere, e ne vedo innumerevoli: navi, vascelli, velieri, bastimenti. Ormeggiate come eleganti signore dai ventri larghi e sfiancati, troppi mari hanno corso, troppe albe ingoiato. Pescherecci in disuso eppure naviganti ancora, battelli desueti, agili canoe, yacht, gommoni, petroliere, triremi, pattini, portaerei, catamarani, navi da crociera e da pirati.
E noi, i più esperti fra i naviganti, perché ci troviamo qui? Non chiedeteci come sia potuto accadere, daremmo risposte vaghe o bugiarde. Abbiamo il nostro orgoglio. Sì, è vero, per un certo tempo abbiamo perso la rotta e quindi siamo in parte colpevoli, forse. Ma per molti giorni il mare è rimasto capovolto.
Ci siamo smarriti.
L’autore: Massimo Del Pizzo (1954) è docente di Letteratura francese moderna e contemporanea presso l’Università di Bari. I suoi interessi sono per le forme rinnovative e innovative dei generi letterari moderni, in particolare per il poemetto in prosa e la prosa poetica. Ha scritto saggi sul romanticismo francese, il fantastico, l’utopia, la letteratura d’immaginazione scientifica, la traduzione letteraria e la Prima Guerra Mondiale. Per la narrativa sue le opere Contropasso (1996), Bianco notturno (2001), Per mari disperati (2006), Doppio delitto (2007), Figli (2008), Cinque autobiografie (2009), e L’onironauta (2012).