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La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)

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Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...

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LE LEGGI FONDAMENTALICarlo M. Cipolla,
L'imbecillità è una cosa seria (illustrato da ElleKappa), il Mulino, Bologna, pp. 98, € 15,00

 

 

Il libro: Ancora una bella edizione di questo saggio più volte propostoci da il Mulino. Dopo il fortunato connubio con Altan, di un paio di anni fa, questa volta ad illustrare la geniale pubblicazione è ElleKappa, davvero in gran forma.
Il libro, scritto dal compianto storico dell’economia Carlo M. Cipolla nel 1976, in inglese, è ricco di un humor irresistibile, che si fonde con la scrittura tipica di un economista di talento. E che arriva a formulare, in modo spassoso, le cinque “leggi fondamentali” della stupidità umana.
Spassoso sì, ma anche amaro, perché la questione è estremamente seria, come dimostrano i tanti scritti sorti poi sull’argomento, (non ultimo il recente L’imbecillità è una cosa seria, di Maurizio Ferraris, edito anch’esso da il Mulino. Segno che Cipolla, con la sua proverbiale lucidità, aveva colto, in un’ottica apparentemente stravagante, questioni assai complesse che riguardano il nostro vivere associato
.

L’incipit: Le faccende umane si trovano, per unanime consenso, in uno stato deplorevole. Questa peraltro non è una novità. Per quanto indietro si riesca a guardare, esse sono sempre state in uno stato deplorevole. Il pesante fardello di guai e miserie che gli esseri umani devono sopportare, sia come individui che come membri della società organizzata, è sostanzialmente il risultato del modo estremamente improbabile – e oserei dire stupido. in cui la vita fu organizzata sin dai suoi inizi.
Da Darwin sappiamo di condividere la nostra origine con le altre specie del regno animale e tutte le specie, si sa, dal vermiciattolo all’elefante, devono sopportare la loro dose quotidiana di tribolazioni, timori, frustrazioni, pene e avversità. Gli esseri umani, tuttavia, hanno il privilegio di doversi sobbarcare un peso aggiuntivo, una dose extra di tribolazioni quotidiane, causate da un gruppo di persone che appartengono allo stesso genere umano. Questo gruppo è molto più potente della Mafia o del Complesso industriale-militare o dell’Internazionale Comunista.
È un gruppo non organizzato, non facente parte di alcun ordinamento, che non ha capo, né presidente, né statuto, ma che riesce tuttavia ad operare in perfetta sintonia come se fosse guidato da una mano invisibile, in modo tale che le attività di ciascun membro contribuiscono potentemente a rafforzare ed amplificare l’efficacia dell’attività di tutti gli altri membri. La natura, il carattere e il comportamento dei membri di questo gruppo sono l’argomento delle pagine che seguono.
   Occorre sottolineare a questo punto che questo saggio non è né frutto di cinismo né una esercitazione di disfattismo sociale – non più di quanto lo sia un libro di microbiologia. Le pagine seguenti sono, infatti, il risultato di uno sforzo costruttivo per investigare, conoscere e quindi possibilmente neutralizzare una delle più potenti e oscure forze che impediscono la crescita del benessere e della felicità umana.

L’autore: Storico economico, Carlo M. Cipolla (1922-2000) ha insegnato alla University of California, Berkeley, e alla Scuola Normale di Pisa. Tutti i suoi libri sono stati pubblicati dal Mulino e tradotti in numerose lingue.
Tutti i suoi libri sono stati pubblicati da il Mulino e tradotti in numerose lingue.

L’illustratore: Ellekappa vive e lavora a Roma. Attualmente pubblica le sue vignette su Repubblica e sulla rivista della Fondazione della Memoria della Deportazione, Triangolo Rosso.

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A passo d'uomo

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VECCHIAIA

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La parabola della parola "vecchiaia": da evocatrice di saggezza e rispetto a termine da nascondere e negare- La vuota retorica "del nuovo"

Grande studio (ambizione) degli uomini mentre sono immaturi, è di  parere uomini fatti, e quando sono uomini fatti, di parere immaturi.   
 
(G. Leopardi, Zibaldone, 16. Settem. 1832).

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La rivincita del somaro 
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VIANDANTI E NAVIGANTI. EDUCARE ALLA LENTEZZA AL TEMPO DI INTERNET

                                                   COPERTINA COPIA LAVORO

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