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La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
Marc Augé, Momenti di felicità, Raffello Cortina Editore, Milano, pp. 120, € 12,00
Il libro: Il piacere di incontrare un viso, un paesaggio, un libro, un film, una canzone, l’emozione del ritorno o della prima volta: sono impressioni fugaci, momenti di felicità concessi a tutti, indipendentemente da origini, cultura, sesso. Spesso arrivano improvvisi, in situazioni dove nulla sembrerebbe favorirli: nondimeno esistono e resistono, contro venti e maree, al punto di abitare stabilmente la nostra memoria. Marc Augé esplora questi momenti di felicità, mescolando riflessioni e ricordi personali, con un piccolo cammeo dedicato ai canti e sapori d’Italia, delizioso omaggio ai piaceri dei sensi che il nostro paese gli ha sempre offerto e offre a chiunque sappia intenderli come forma di autentica cultura. Ma lo sguardo dell’antropologo si fissa anche sull’oggi, sui momenti felici che oppongono resistenza all’epoca presente, all’inquietudine e all’angoscia: momenti “di felicità nonostante tutto”, perché nei periodi di incertezza avviene di norma che si vada in cerca di salvagenti.
L’incipit: La felicità è all'ordine del giorno.
L’ONU ha decretato che la felicità sia al cuore delle politiche di sviluppo e a tale scopo è stato creato un osservatorio internazionale con il compito di definire in modo più preciso il concetto di “felicità sociale”.
Nell’organigramma delle grandi aziende è comparso un nuovo ruolo, il chief happines officer, la cui missione è proporre strumenti atti a promuovere la crescita professionale di dipendenti: flessibilità, telelavoro, ridistribuzione delle funzioni…
La “crescita” delle persone, cos’ concepita entro il quadro aziendale, e in quello soltanto, fa sì che la ricerca della felicità sia strettamente vincolata al sistema politico-economico in essere.
Vero è, per contro, che molte ricerche condotte negli ultimi anni insistono sul fatto che le nuove forme di lavoro favoriscono l’isolamento. Molte aziende, per esempio in Francia, sono state colpite da una vera e propria epidemia di suicidi. È facile desumerne che le affermazioni secondo cui la felicità sul lavoro sarebbe un obiettivo prioritario sono rivolte in primo luogo ai responsabili, a diversi livelli, della gerarchia del management, invitati ad ammettere che un dipendente felice lavora meglio. In queste affermazioni leggiamo una critica ai manager più che un appello a quanti dipendono da loro.
Agli apologeti della felicità non dobbiamo pertanto rinfacciare di essere al servizio del sistema: non sono gli unici e, ove siano ascoltati dai responsabili di riferimento, possono addirittura suggerire riforme e soluzioni vantaggiose per i fortunati che hanno un lavoro. Ciò che va loro rimproverato è di usare parole di cui non conoscono la portata. Che cos’è la felicità?
L’autore: Marc Augé, etnologo e scrittore, è stato presidente dell’École des Hautes Études en Sciences Sociales dal 1985 al 1995. Nelle nostre edizioni ha pubblicato, fra gli altri, Il tempo senza età (2014), Un etnologo al bistrot (2015) e Le tre parole che cambiarono il mondo (2016).