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(Nando Cianci)
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Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
Paolo Legrenzi, Regole e caso, il Mulino, Bologna, pp. 144, € 12,00
Il libro: Solo un groviglio di casualità o anche una direzione, un progetto? È la domanda che ci poniamo tutti guardando agli eventi della nostra vita. Il senso della eterna dialettica fra ordine e caso lo mette bene in scena Jackson Pollock. Quegli spruzzi di colore sono caduti casualmente o sono intenzionali e vogliono esprimere qualcosa? Azzardiamo una risposta: come nel quadro Number 1A, la vita si gioca su un terreno di mezzo, nel quale alle nostre intenzioni razionali si sovrappone continuamente il caos delle innumerevoli possibilità. Ma alla fine il puzzle si compone e ciò che è accaduto si rivela sempre anche destino.
Quella di Legrenzi (…) è una scelta illuminante e sorprendente. Commentando un quadro di Jackson Pollock (Number 1/A) (..) egli affronta in profondità, entro la cornice del caso e delle regole, temi che riguardano le nostre scelte quotidiane, il rapporto tra rischio, certezza e incertezza, il senso della narrazione della nostra vita, la possibilità di esserne protagonisti e non semplici comparse, il senso della storia, le emozioni che scaturiscono dalle immagini, anche le più astratte, i meccanismi dell’attenzione e le sue trappole, il musiliano «senso della possibilità» da coltivare accanto all’altrettanto necessario «senso della realtà», l’improvvisazione nel jazz, i falsi nell’arte e le tecniche per smascherarli, il funzionamento del collezionismo e del mercato dell’arte; e ancora, il senso di premi Nobel per l’Economia come quelli dati a Douglas North e a Daniel Kahneman, l’incertezza nei mercati finanziari e i modi migliori per non esserne travolti diventando antivulnerabili, in maniera non tanto diversa da come in generale, nella vita, affrontare nel modo più saggio un futuro costitutivamente incerto. (il Sole 24 ore)
L’incipit: In copertina vedete Number 1°, opera del pittore statunitense Jackson Pollock (1912-1956).
È il simbolo della confluenza di due grandi storie. La prima è la migrazione negli Stati Uniti della grande tradizione artistica europea che il giovane Pollock apprende grazie ai suoi insegnanti, soprattutto al mentore Thomas Hart Benton che lo adotta come un figlio, lo segue, e lo incoraggia nei primi passo della carriera.
La seconda storia è l’Epica della civilizzazione americana, per usare il titolo della mostra del 1936 presso il Dartmouth College di Hanover. Pollock fu colpito dai murali del pittore messicano José Clemente Orozco e dall’intreccio di forze costruttive e distruttive che avevano forgiato la colonizzazione del West, l’epoca della frontiera. Pollock aveva riflettuto sulle culture degli indiani nativi e sulle loro forme d’arte che aveva conosciuto fin da piccolo grazie ai viaggi con suo padre nel West. In particolare, come vedremo meglio più avanti, lo aveva impressionato la tecnica indiana di dipingere di dipingere su superfici dure e orizzontali.
L’autore: Paolo Legrenzi è professore emerito di Psicologia all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Tra i suoi numerosi libri segnaliamo per il Mulino La fantasia (2010), Frugalità (2014), Perché abbiamo bisogno dell’anima (con C. Umiltà 2014), Una cosa alla volta. Le regole dell’attenzione (con C. Umiltà, 2016).