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La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
di Pierdomenico Baccalario e Federico Taddia, illustrazioni di Antongionata Ferrari, Il Castoro, Milano, pp. 192, € 15,50.
Il libro: Un libro nel quale «l’approccio “rivoluzionario” non si ferma alle buone intenzioni ma si traduce in azioni. Quali? Basta aprire il libro per scoprirlo, partendo dalla Rivoluzione 1: Smetti di comprare bottigliette di plastica, perché gli italiani consumano in media quasi 200 bottiglie all’anno; perché, avvertono gli autori, “il 100% delle tartarughe marine mangia plastica almeno una volta nella vita”; perché bere acqua è importantissimo, vitale, ma ci sono altri modi per farlo; ad esempio usando una borraccia che può essere riempita al rubinetto o alle fontanelle in giro per la città.
Il tono del libro, che si ritrova anche nelle illustrazioni di AntonGionata Ferrari, è leggero, divertito e insieme pragmatico, costruttivo, orientato al fare esperienza del mondo: la Rivoluzione 3 è Prova a lavorare un po’; la 41 Trasforma la tua scuola. È un gioco, ma in ballo ci sono temi seri, importanti per l’oggi e per il futuro: la salute del pianeta, la qualità della vita, la salvaguardia dei rapporti interpersonali, il rispetto che può evolvere in una migliore conoscenza dell’altro e magari in una bella amicizia. (…) La rivoluzione della gentilezza parte dall’andare ad augurare buona giornata a un vicino di casa (Rivoluzione 6); prosegue dimostrando attenzione verso il prossimo, anche quello che non t’aspetti, ad esempio un insegnante: sì proprio “quel signore o quella signora dietro la cattedra che ogni mattina minaccia di interrogarti” (Rivoluzione 15); e, ancora, organizzando raccolte di fondi, facendo beneficienza, aprendo una banca dei favori reciproci, istituendo “il giorno del sorriso”.
La rivoluzione dell’ottimismo invita a diffondere buone notizie; quella antispreco a vivere in maniera più consapevole senza comprare, senza consumare in eccesso per un giorno, un mese... La rivoluzione del punto di vista è invece l’occasione per i ragazzi di andare oltre l’orizzonte del proprio ombelico: passare del tempo con una persona anziana (valgono anche i nonni) per farsi raccontare, magari in dialetto, come si giocava una volta; provare a vivere come si faceva negli anni Ottanta — ovvero senza un sacco di cose di cui sembra impossibile fare a meno come smartphone, wi-fi, console ultra tecnologiche — scoprendo quali erano i modi per divertirsi.
Le “qualità rivoluzionarie” — cioè gli ambiti verso i quali gli sforzi di cambiamento sono orientati — individuate dagli autori sono cinque: proteggere il pianeta; fare azioni altruistiche e gratuite che vadano a beneficio degli altri; tenere sotto controllo la tendenza all’accumulo; essere curiosi di tutto, molla che spinge a conoscere e essere informati; e disubbidire, che vale non solo per andare contro il parere dei genitori, ma anche per smarcarsi da mode e abitudini, dal fare le cose perché le fanno gli altri. Ogni rivoluzione ha tempi di realizzazione e di durata diversi; non tutte salvano il mondo, molte però — con un piccolo sforzo — lo rendono migliore. Nel libro ogni azione ha un coefficiente di difficoltà variabile da 1 a 5; alla fine in base al punteggio ottenuto sarà possibile tracciare il proprio profilo di rivoluzionario, se e quanto si somiglia a uno dei modelli proposti dal libro (…). Per rendere ancora più concreta la rivoluzione, la coppia Baccalario & Taddia ha ideato per ogni azione un possibile feedback da parte del lettore: voci per l’autovalutazione, schemi da compilare con informazioni raccolte durante le esperienze o dopo averle compiute. Così Impara una parola per ogni Paese del mondo (Rivoluzione 2) prevede poi di scrivere davvero sul manuale le dieci parole preferite, come si pronunciano e cosa significano; Fatti una camminata di almeno dieci chilometri (13) invita a riportare l’itinerario o la mappa del percorso seguito; e per completare la Rivoluzione 34, sul riuso, viene richiesto l’elenco degli oggetti di cui ci si voleva liberare e anche come sono stati ripensati. Chi pensa che cambiare il mondo sia un mestiere facile si sbaglia: “Quando decidi di diventare un rivoluzionario devi mettere in conto di non piacere a nessuno, o di sembrare antipatico”. Anche per questo la prima regola suggerita dagli autori è di “trovare subito almeno un amico”, qualcuno con cui condividere le difficoltà che ci saranno e moltiplicare la gioia per le vittorie che pure verranno.
“La rivoluzione non è un pranzo di gala” (parola di Mao Zedong) ma chi ha detto che non possa essere Una cena con tutti i piatti del mondo (Rivoluzione 42), ovvero un banchetto dove ogni commensale porta una specialità della sua tradizione e condivide con gli altri, storia, preparazione e ricordi ad essa legati?». Un mestiere non facile «Quando decidi di diventare un rivoluzionario devi mettere in conto di non piacere a nessuno o sembrare antipatico».
(Severino Colombo, La lettura de Il Corriere della Sera, (20 settembre 2018)
Il risvolto: Progetta, conosci, assaggia, ricicla, discuti, ascolta. sorridi, cambia, metti insieme una banda e ... comincia! Un manuale per 50 rivoluzioni. 50 imprese per cambiare in meglio il mondo. hai il coraggio di metterti alla prova?
L’incipit: Ti sembrerà strano che un libro sulle rivoluzioni abbia una sua legge. Ma anche le rivoluzioni le hanno, soprattutto quelle che funzionano. La stessa parola, rivoluzione, è davvero particolare, perché può indicare sia la volontà di cambiare qualcosa che non va bene, anche con una certa violenza (come accadde con la Rivoluzione Francese, che forse ti faranno studiare a scuola), sia un cambiamento importante nel modo di vivere delle persone. È stata una rivoluzione l’invenzione dell’arato trainato dai buoi (prima si dovevano lavorare i campi a mano), poi quella della macchina a vapore (prima non c’erano i treni), del motore a scoppio ((prima non c’erano i motorini) e di internet (prima, se volevi vedere una persona in faccia, dovevi andare a casa sua). La legge di questo libro comprende un po’ tutti e due questi modi di intendere le rivoluzioni: vogliamo che tu ti accorga delle cose che fai, di quelle che sei obbligato a fare, di quelle che si potrebbero fare meglio e che decida quali vuoi rivoluzionare.
Gli autori:
Pierdomenico Baccalario è autore di numerosi bestseller tradotti in molte lingue. Fra i suoi successi, la serie di Ulysses Moore, La vera storia di Capitan Uncino (Piemme) e Lo spacciatore di fumetti (Einaudi).
Federico Taddia è conduttore radiofonico e televisivo, nonché giornalista e autore di libri per ragazzi.
AntonGionata Ferrari è uno dei più conosciuti illustratori nel campo della letteratura per bambini in Italia. Nel 2006 ha vinto il Premio Andersen come miglior illustratore dell’anno.