Novità
Scuola Slow è anche su Twitter (https://twitter.com/Scuolaslow) e su Facebook (https://www.facebook.com/scuola.slow)
La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
Adriana è come un vento, irrompe sempre nella vita di sua sorella con la forza di una rivelazione. Sono state bambine riottose e complici, figlie di nessuna madre. Ora sono donne cariche di slanci e di sbagli, di delusioni e possibilità, con un'eredità di parole non dette e attenzioni intermittenti. Vivono due grandi amori, sacri e un po' storti, irreparabili come sono a volte gli amori incontrati da giovani. Ma per chi non conosce la lingua dell'affetto è molto difficile aprire il cuore. Con la sapienza e la naturalezza dei grandi scrittori, Donatella Di Pietrantonio ci regala in queste pagine un'emozione calda e sussurrata, che rimarrà con noi a lungo.
È il momento più buio della notte, quello che precede l’alba, quando Adriana tempesta alla porta con un neonato tra le braccia. Non si vedevano da un po’, e sua sorella nemmeno sapeva che lei aspettasse un figlio. Ma da chi sta scappando? È davvero in pericolo?Adriana porta sempre uno scompiglio vitale, impudente, ma soprattutto una spinta risoluta a guardare in faccia la verità. Anche quella più scomoda, o troppo amara. Così tutt’a un tratto le stanze si riempiono di voci, di dubbi, di domande.
ActionAid e le case editrici del Gruppo Mondadori insieme
per garantire il diritto all’istruzione a 1.800 bambine e bambini in Etiopia
Mondadori, Einaudi, Rizzoli, Piemme, Sperling&Kupfer, Mondadori Electa e Fabbri Editori sostengono il progetto “Insieme per l’istruzione”:
al via la costruzione di due scuole nel distretto di Raya Azebo con ActionAid
di Steven Nadler, Einaudi, Torino, 2020 (nuova edizione), pp. 486, € 30,00.
Questa nuova edizione, che mette a frutto nuove scoperte d'archivio relative alla vita e agli scritti di Spinoza, s'arricchisce di inediti dettagli su affari e attività pubbliche della sua famiglia, relazioni con amici e corrispondenti, e sulla composizione di quelle opere che tanto scandalo causarono tra i contemporanei.
Filosofo morale e metafisico, pensatore politico e religioso, esegeta della Bibbia, critico della società, intagliatore di lenti, commerciante fallito, intellettuale olandese, ebreo eretico. Se la vita di Spinoza è tanto interessante, ciò è dovuto anche ai diversi contesti, a volte contrastanti, in cui si trovò ad operare: la comunità di immigrati portoghesi e spagnoli, parecchi dei quali un tempo «marrani», rifugiati in seguito nella nuova Repubblica olandese, ricca di opportunità economiche; la politica turbolenta e la lussureggiante cultura dell’Olanda nella sua età dell’oro; e, non ultimo, la storia stessa della filosofia. Il magistrale libro di Steven Nadler ricostruisce la vicenda intellettuale, politica e umana del pensatore più radicale della propria epoca, introducendo il lettore nel cuore dell’Amsterdam ebraica del Seicento.
Gli incipit: Prefazione alla seconda edizione. Sono trascorsi quasi trecentocinquant’anni dalla morte del filosofo Bento/Benedictus de Spinoza, nel 1677, e più di due decenni dalla prima edizione di questa biografia. È incredibile, ma continuiamo a scoprire fatti nuovi sulla sua vita – in documenti d’archivio, in pubblicazioni e saggi editi e inediti, oltre che in una gran varietà di lettere – e a mettere in rapporto fra loro fatti già noti in modi nuovi e rivelatori. Nonostante le informazioni sui suoi antenati, i genitori o altri parenti, sulla sua giovinezza, e persino sugli anni della maturità siano relativamente scarse, sta emergendo un quadro più definito dello sfondo familiare, della sua attività di mercante e della vita che condusse dopo essere stato espulso – un fatto eccezionale – dalla comunità ebraico-portoghese di Amsterdam. Stiamo anche acquisendo, ne sono convinto, una comprensione più profonda del suo grande progetto filosofico, soprattutto perché oggi gli studiosi di Spinoza sono più aperti che mai ai diversi contesti intellettuali del suo pensiero. […]
Capitolo primo. Il 31 marzo 1492, la Spagna commise uno di quegli atti di follia autodistruttiva cui ogni tanto le superpotenze sono inclini: espulse tutti gli ebrei. Per secoli, essi erano stati una ricca e trascinante presenza nella penisola iberica, di cui bob a caso anche i musulmani, prima dei cristiani, avevano approfittato. Non c’è dubbio, però, che per i figli di Israele la terra nota come Sepharad non era mai stata un paradiso: lì erano stati tormentati, ingiuriati, e talvolta persino aggrediti. L’attenzione della Chiesa cattolica si era fatta poi particolarmente intensa quando gli ebrei erano stati accusati di incoraggiare i conversos – gli ebrei convertiti al cristianesimo – a ritornare al giudaismo. Non solo, ma i loro diritti giuridici e politici erano stati sempre circoscritti con severità. Ciononostante, gli ebrei di Spagna avevano fruito di appoggi ad altissimo livello. E se taluni monarchi li avevano protetti per sentimenti umanitari, la maggior parte di essi aveva agito per scopi puramente materiali e politici. Il re d’Aragona, ad esempio, aveva capito al volo quali benefici poteva trarre dall’ospitare nel suo regno una comunità ebraica economicamente attiva. Gli ebrei erano infatti abili mercanti, a capo di un’estesa rete commerciale. Fino alla fine del Trecento, avevano quindi potuto vivere nelle loro comunità godendo di un certo grado di pace e sicurezza. E alcuni, i più colti, erano riusciti addirittura a ottenere incarichi di corte.
L’autore: Steven Nadler insegna Filosofia presso l'Università del Wisconsin-Madison. Per Einaudi ha pubblicato Spinoza e l'Olanda del Seicento (2002, 2009 e 2020), L'eresia di Spinoza (2004), Il migliore dei mondi possibili (2009), Un libro forgiato all'inferno (2013), Il filosofo, il sacerdote e il pittore (2014) e Gli ebrei di Rembrandt (2017).
di Piergiorgio Donatelli, Einaudi, Torino, 2020, pp. 288, € 23,00.
Questo libro offre una presentazione dell’etica concepita come ricerca teorica e tradizione filosofica. L’etica non ha mai goduto prima d’ora dell’attenzione e del rispetto che le sono riconosciuti nella conversazione globale. È costituita da un lessico e da argomentazioni specifiche, che sono l’esito dello sviluppo della cultura moderna e democratica e della lunga vicenda filosofica. La ricerca sperimentale ha offerto inoltre studi nuovi e fertili che integrano il sapere filosofico e la storia della cultura. Il volume si apre con l’esame della condizione attuale e della morale, all’apogeo della sua reputazione e stretta tuttavia tra moralismo e pulsioni autoritarie. Tratta quindi in dettaglio le nozioni principali, i modelli di critica filosofica, le teorie morali normative. Espone alcuni importanti risultati della ricerca sperimentale in psicologia e discute gli studi sulle origini evoluzionistiche della morale. I capitoli conclusivi mettono a fuoco le questioni della vita, che sono al centro della bioetica e dell’etica animale e ambientale, e affrontano i nuovi problemi sollevati dalle tecnologie digitali e dall’intelligenza artificiale. La ricerca etica è un campo pluralistico e compatto, in cui l’argomentazione razionale e l’osservazione empirica sono alleate delle discipline umanistiche e della storia della cultura nell’analisi dei problemi, nella proposta di diagnosi critiche e nella delineazione di soluzioni normative.
L’incipit: La morale si trova oggi in ina condizione singolare. Non ha mai goduto prima d’ora dell’attenzione e del rispetto che sono riconosciuti nelle nazioni democratiche e nella conversazione globale. Per trovare una situazione simile dobbiamo tornare forse alla Grecia, quando la filosofia all’epoca di Socrate si guadagnava il titolo di poter giudicare il bene e il male indipendentemente dalla religione e dalla politica. Sono moltissime le situazioni che chiamano in causa una discussione specificamente morale. Il discorso sui diritti umani è diventato comune e non riguarda solo il rispetto dei diritti giuridici ma è espresso come la richiesta morale su come dovremmo trattarci in quanto esseri umani in moltissimi campi, nel soccorso e nell’accoglienza dei migranti, nello sfruttamento del lavoro, nella difesa dell’uguaglianza tra i generi, nell’attenzione a portare alla luce discriminazioni contro le persone di colore, gli ebrei, i gay e le altre minoranze sessuali. Analogamente, l’intera riflessione bioetica dai temi classici dell’aborto e dell’eutanasia a quelli dell’ambiente e delle tecnologie digitali è svolta usando il linguaggio e le argomentazioni della morale. La morale attraversa le scelte quotidiane nell’alimentazione e nei consumi e più in generale nell’assunzione di stili di vita improntati a una sensibilità per gli animali, la natura e le generazioni future. Il fatto stesso che la democrazia sia considerata la forma di governo preferibile, al di là delle interpretazioni che sono date a questa forma di governo, non riguarda solamente le scelte istituzionali e politiche ma chiama in causa l’adesione a un preciso insieme di impegni e valori morali che mettono al centro l’individuo e i suoi spazi di libertà e di sviluppo, i legami solidaristici e la giustizia sociale, l’importanza della scienza e della discussione intellettuale, la difesa di una società aperta dove a prevalere sono la curiosità per la diversità e la sperimentazione di differenti modelli di vita.
Nei che secoli abbiamo alle spalle altri linguaggi e forme di pensiero hanno esercitato un influsso paragonabile e sopra tuti quelli della religione e della politica. Ci siamo definitivamente accomiatati dal Novecento europeo, un commiato dal temperamento culturale dello scorso secolo e dalla centralità che l’Europa vi aveva rivestito. Nel secolo scorso la morale ha avuto un ruolo secondario e a dominare è stata la politica, nelle versioni dittatoriali della prima metà del secolo, il fascismo e il nazismo, insieme al comunismo sovietico che si è esteso fino agli anni Novanta, e nelle versioni democratiche della seconda metà del secolo. Nel secondo dopoguerra la conversazione pubblica è stata in larga parte plasmata dalle culture politiche dei partiti dominanti nelle nazioni democratiche.
L’autore: Piergiorgio Donatelli è professore ordinario di Filosofia morale presso l'Università La Sapienza di Roma. Ha scritto sulla teoria e la storia dell'etica e si è occupato di questioni di filosofia contemporanea nella tradizione analitica. È autore di numerosi volumi, tra i quali Wittgenstein e l'etica (Laterza 1998), La filosofia morale (Laterza 2001), Introduzione a Mill (Laterza 2007), La vita umana in prima persona (Laterza 2012), Manières d'être humain. Une autre philosophie morale (Vrin, 2015), Il lato ordinario della vita (il Mulino 2018). Per Einaudi ha pubblicato: Etica. I classici, le teorie e le linee evolutive (2015) e La filosofia e la vita etica (2020). È direttore della rivista «Iride» (il Mulino).
Sostituita con locuzioni astruse, l'alternanza scuola-lavoro continua ad essere un terreno scivoloso, nel quale si infiltrano abusi e manovre ideologiche. In nome dell'avvicinamento tra scuola e realtà. Come se la scuola vivesse su Marte e bisognasse riportarla a terra.
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