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La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
Riportiamo, qui di seguito, stralci della recensione di Paolo De Carolis al libro Viandanti e naviganti. Educare alla lentezza al tempo di Internet, di Nando Cianci. L'intera recensione è apparsa sulla Rivista Abruzzese, che qui si ringrazia.
NANDO CIANCI, Viandanti e Naviganti. Educare alla lentezza al tempo di Internet, Tricase 2015, Ed. Youcanprint, pp. 120.
Questo libro di Nando Cianci è un punto fermo sul valore antropologico del tempo. Un lavoro imperdibile per chi si muove nei meandri delle attività umane, a cominciare dalla comunicazione e senza trascurare la formazione. Qui, volendo far ricorso alla metafora, il tempo indossa i panni, ben portati, del carnefice che trascina tutti sul patibolo, nessuno escluso negandogli un futuro anche cronologico. Per dirla con Dion Boucicault: Gli uomini parlano di ammazzare il tempo, mentre il tempo li ammazza in silenzio. Ed è a lui, quindi, che bisogna opporsi, negarsi. Come? Celebrando la lentezza. «In realtà», si dice chiaramente nel testo, «vivere con lentezza significa accelerare quando occorre, rallentare o fermarsi quando si può...». E «in definitiva: il fatto che
di Lorenzo Tozzi, Maria Elena Rosati e Gabriele Clima
Curci Young, Milano, 2015
Da sempre i bambini, osservando il comportamento degli adulti e fantasticando sul proprio avvenire, dichiarano il mestiere che vorrebbero esercitare da grandi. E lo vivono nel mondo della fantasia, come se lo stessero effettivamente svolgendo. Impiantano, nella loro immaginazione botteghe artigiane. O “vedono”, di fronte a sé, scolaresche sedute nei banchi ad ascoltare i maestri che essi saranno. Qualcuno si insedia nella cabina di un’astronave ed esplora regioni remote e d affascinanti del cosmo. Quasi tutti abbiano giocato, almeno una volta nella vita, a fare il dottore. Mestieri che durano un po’, per
Violenza verbale e ossessioni in rete
di Giovanni Ziccardi
Raffaello Cortina Editore,
Milano, pp. 264, € 21,00
La nascita dell’odio, dell’avversione malevola e, spesso, violenta a persone, gruppi, razze, identità sessuali, si perde, con ogni probabilità, nella notte dei tempi. Forse ha camminato da sempre con l’uomo, scaturendo dalle paure indotte in lui dai pericoli che lo circondavano e dal venire a contatto in modo conflittuale con esseri sconosciuti. E da sempre alimenta analisi e riflessioni.
Sul piano generale del divenire del mondo, da almeno due millenni e mezzo l’odio viene individuato come una entità presente
di Lamberto Maffei
il Mulino, pp. 168, € 12,00
Si può essere soli pur avendo centinaia di contatti nella rete telematica, frequentando la quale si può finire con il comunicare nel deserto: «Il cervello tropo connesso è un cervello solo perché rischia di perdere gli stimoli fisiologici dell’ambiente, del sole, della realtà palpitante di vita che lo circonda». A questa mutazione soggettiva nel rapportarsi agli altri e al mondo si aggiunge l’alacre affaccendarsi di quanti, più o meno consapevolmente, lavorano a far lievitare, con lo sviluppo dei mezzi tecnologici, la possibilità di usare la comunicazione per ingannare. Sono i sapienti sacerdoti della religione del mercato; sono i politici e i burocrati che hanno
di Muriel Barbery
edizioni e/o, Roma, pp. 256, € 18,00
E’ una storia animata da molteplici prodigi. Il primo sta nella trama stessa, che vede il Bene e il Male combattersi in una dimensione per molti aspetti fatata, dove uomini ed elfi si muovono secondo le rispettive caratteristiche, ma anche trasfondendosi a vicenda i patrimoni vitali, le elaborazioni culturali, la capacità di sentire la vita anche nelle rocce, negli alberi, nelle acque, nelle terre e nei cieli. Perché un tempo essi partecipavano all’unità del tutto, insieme alla natura, che non conosceva ancora la separazione tra cielo e terra e che a tutti forniva una linfa vitale che plasmava l’andare del mondo. Poi venne la frantumazione, le singole entità si staccarono dal tutto, con il conseguente carico di disarmonia e di dolore.