Novità
Scuola Slow è anche su Twitter (https://twitter.com/Scuolaslow) e su Facebook (https://www.facebook.com/scuola.slow)
La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
La quarantennale esperienza del maestro Franco Lorenzoni raccontata in un colloquio con Peppe Aquaro, sul Corriere della Sera e nel libro I bambini ci guardano (Sellerio editore).
di Massimo Ammaniti, Raffello Cortina, Milano, pp. 218, € 14,00.
Il libro: Come Ulisse nel suo peregrinare verso Itaca, nell’adolescenza affrontiamo rotte tempestose verso la scoperta di noi stessi, sospesi tra il passato dell’infanzia, che ci ha già equipaggiati di affetti e sentimenti, il presente della ricerca e il futuro nel quale Itaca stenta a comparire, avvolta nelle nebbie dell’incertezza. Sicché il presente della ricerca tende a divenire, invece, un periodo sempre più lungo di sospensione, che induce alla rassegnazione. L’adolescenza, così, tende a prolungarsi sempre più.
Su questa trasformazione dell’adolescenza da età di passaggio a condizione quasi permanente indaga, in una felice sintesi di analisi e riferimenti alla vita vissuta, Adolescenti senza tempo, il recente libro di Massimo Ammanniti, edito da Raffaello Cortina.
L’uso delle nuove tecnologie nell’infanzia, nell’età scolare e adulta: quale futuro?, di Giorgio Capellani, Edilibri, Milano, pp. 174, € 16,00.
All’inizio era il computer, con i primi rudimentali passi svolti in tempi che -rispetto alle innovazioni tecnologiche continue di oggi- sembrano lentissimi. Poi i primi embrioni di rete, ancora con un andamento lento: “ben” 24 anni per giungere dal primo collegamento tra due computer distanti tra loro 600 chilometri (1969) al primo motore di ricerca (1993). In ultimo una progressione sempre più accelerata, che ha fatto espandere il sistema informatico al di fuori del computer, insediandolo in mille oggetti, a cominciare dallo smartphone, che ci accompagnano ormai ovunque: al lavoro, a scuola, nei viaggi, nei luoghi pubblici, nelle faccende di casa, nell’intrattenimento, nel gioco.
La storia, che dovrebbe essere un'ancora nel maremoto della contemporaneità, va scivolando tra le "materie neglette" nelle nostre scuole. Dìpende dall'ansia di trovare un buon impego e assicurarsi "professioni remunerative''? O anche dagli insegnanti che non sanno farne cogliere il fascino? O, ancora, dal fatto che va perdendo la sua funzione sociale e divenendo una delle tante forme di intrattenimento? La questione investe anche la democrazia e l'esercizio della cittadinanza. Una articolo di Simonetta Fiori, su la Repubblica fa il punto della situazione.
di Giuseppe Riva, il Mulino, Bologna, pp. 200, € 14,00.
Il libro: Vengono prodotte in dose massiccia, continuamente, in tutto il mondo (in Italia se ne calcolano circa 600 al giorno) e propagate in ogni direzione. Le notizie false (fake news) emanate sulla e dalla rete sono ormai in grado di intervenire sulla nostra vita su diverse scale, da quella individuale a quella internazionale. E non sono una moda o una deformazione indotta dalle caratteristiche dei social, che tendono a generare immediatezza e scarsezza di riflessione. Sono il frutto, soprattutto, di azioni consapevoli e programmate, che si propongono di indirizzarci nelle scelte politiche, negli acquisti, nelle relazioni fra persone, gruppi sociali, stati.