Novità
Scuola Slow è anche su Twitter (https://twitter.com/Scuolaslow) e su Facebook (https://www.facebook.com/scuola.slow)
La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
Così la sharing economy ci rende tutti più poveri, di Riccardo Staglianò, Einaudi, Torino, 2018, pp. 234, 18,00.
Il libro: Un nuovo paradiso sta sorgendo. Abbandonata l’epoca in cui ha mostrato un volto spietato ed egoista, il capitalismo ha scelto la strada della virtù, dell’altruismo e della generosità. Questo sembra promettere il nome davvero seducente che accompagna nuove forme di lavoro che si sono affermate negli ultimi tempi: sharing economy, economia condivisa. Una espressione che i cantori di questa nuova rivoluzione si affannano a presentare come la realtà di un sistema economicamente efficiente, rispettoso dell’ambiente, socialmente giusto. Ma sono solo parole che rivestono una realtà ben diversa, analizzata spietatamente da Staglianò, con un continuo contrappunto all’aurea retorica sfavillante della economia della condivisione, di cui mostra i lati per nulla meno feroci delle epoche precedenti.
Cosa si condivide, in realtà, in questa economia?
Scuola Slow aderisce alla
12a Giornata Mondiale della Lentezza
(organizzata per il 7 maggio 2018 da Vivere con lentezza) pubblicando un opuscolo con il quale offre alla meditazione e alla pubblica degustazione i brani in esso raccolti, che hanno sullo sfondo il tema: «Uomo e tecnica, velocità e lentezza». Un tema che andrà ad incontrarsi anche con l’idea della crescita, con la gentilezza, la felicità, la lettura, l'amicizia, il silenzio, la bellezza, il camminare, il pensare...
L'opuscolo, in Pdf, sarà inviato via mail, in modo del tutto gratuito, a chiunque ne farà richiesta scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Si va affermando nella nostra società una sorta di "neolingua", che favorisce un pensiero povero e ristretto. Con la complicità della scuola.
Per leggere l'articolo di Nando Cianci cliccare qui
a cura di Jean-Pierre Vernant, Raffaello Cortina, Milano, 2018, pp. 356 + XLI, € 29,00
Il libro: Tornata (se mai era tramontata) ad affermarsi in tante parti del mondo come mezzo per affrontare conflitti economici, religiosi, etnici, la guerra si ripropone prepotentemente all’attenzione anche di quelle altre parti, come l’Europa, che, pagato l’immenso tributo di sangue con le due guerre mondiali, sembrava averla messa nel dimenticatoio. È tornata all’attenzione quotidiana anche da noi per via del terrorismo che, oltre ad introdurre frammentati stati di guerra nelle città europee, rimanda alle situazioni e ai luoghi di guerra permanente da cui scaturisce. E vi è tornata, ovviamente, per la risonanza che gli eventi bellici trovano nei media e nei social sempre più presenti nella nostra vita quotidiana.
Le frasi e i tic della lingua quotidiana, a cura di Filippo La Porta. Enrico Damiani Editore, Salò, pp. 104, € 12,00.
Il libro: Siamo sommersi da frasi fatte e tic linguistici. Dagli anglicismi, sempre più numerosi (e cha appaino bizzarri in una Italia nella quale il 62 per cento della popolazione non parla neanche una lingua straniera), alle espressioni coniate in rapporto al cambiamento degli stili di vita (come l’inflazionato accaventiquattro).
A questo dilagare rispondiamo, a seconda dei gusti e dei temperamenti personali, con fastidio, irritazione, sguardo compiacente dall’alto. Ma anche riflettendo su di essi come indicatori dello stato della lingua nell’uso corrente. Come fanno, ad esempio, dieci intellettuali che hanno concorso, con il coordinamento di Filippo La Porta, alla scrittura di questo libro godibile, divertente, a volte spiazzante, comunque fonte di riflessioni che spesso trascendono la linguistica.