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La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
di Giangilberto Monti, Nda Press, Rimini, pp. 320, € 20,00
Un secolo di musica francese con Trénet, Piaf, Vian, Gainsbourg, Renaud e tanti altri. Un viaggio nel mondo musicale, anarcoide e innovativo dei più acclamati chansonnier francofoni. Dai precursori Aristide Bruant e Yvette Guilbert, paladini della canzone realista, fino all'attualità della rockstar Renaud, passando per Leo Ferré, Boris Vian, Georges Brassens, Jacques Brel e Serge Gainsbourg, senza dimenticare le note sulfuree di Jean Ferrat, la disperata poesia di Barbara, le voci senza tempo di Juliette Gréco ed Edith Piaf, la poliedricità scenica di Yves Montand ed Herbert Pagani o le scorribande rock del performer Johnny Hallyday, e di molti altri ancora. Un secolo da chansonnier, con discografie dettagliate, illustrazioni e testi tradotti in italiano, dedicato a quell'incrocio tra musica, poesia e teatralità che ha fatto la fortuna di molta discografia e la gioia di
chi ha condiviso i percorsi di questi cantanti d'assalto. Ma anche dirompenti storie di vita di una "Parigi Canaglia e Ribelle" che non esiste più, e che sotto il pavé coltiva quelle anarchiche utopie che la loro arte ha reso possibili.
L'incipit: Quando nel dodicesimo secolo i monaci benedettini si installano sulla collina di Montmartre e ottengono il permesso di coltivare l'uva non possono certo immaginare che quel paesino di vignaioli timorati di Dio, nato sui terreni della Parigi medioevale, si trasformerà dalla metà dell'Ottocento nella più straordinaria comunità di pittori cantanti, scrittori e artisti tra i più variegati e trasgressivi della nostra età moderna.
Il quartiere di piazzette, tortuose stradine e lunghe scalinate che è per tutti la Butte Montemartre -che per noi sarebbe la "collinetta" di Montemartre, oggi percorsa da turisti e ritrovi di ogni genere- qualche centinaio di anni fa era abitata da contadini e artigiani vinicoli, anche perché il vino prodotto nelle campagne francesi era allora soggetto a un dazio d'entrata nel circondario parigino e così, per evitare balzelli, sulla Butte fiorirono stabilimenti che producevano in loco la bevanda e taverne che la vendevano. Non sappiamo di che qualità fosse il rosso che usciva da quelle botti, ma siamo certi della quantità di allegri consumatori che da tutta Parigi affollava i suoi cabarets, termine che allora indicava le mescite di vino.
Nel 1860 la collina di Montemarte viene ufficialmente annessa alla città, le vigne scompaiono a poco a poco e le taverne si trasformano in piccoli ristoranti, caffè-concerti e sale da spettacolo. I cabarets rimangono tali, ma solo nel nome, perché ormai tra i tavoli non si serve solo vino, ma anche canzoni, poesie e divertimento. Aprono l ’Elysée-Montemarte, il Lapin Agile, il Moulin Rouge, lo Chat Noir, il Cabaret du Néant e altri ancora.
Negli anni della Belle Époque, artisti di ogni disciplina ci vivono la loro bohème, borghesi e benpensanti premono per mischiarsi ai ladruncoli e alle puttane dei bassifondi –era pur sempre l’estrema periferia della città- e una tribù di pittori,poeti, ballerine e chansonniers formano la corte d’accoglienza di questa età dell’oro. Tra loro, l’inventore della chanson canaille Aristide Bruant……….
L'autore: Chansonnier e scrittore, Giangilberto Monti studia da ingegnere, si diploma in mimo e teatro, si perfeziona nel canto con Cathy Berberian, recita con Franca Rame e Dario Fo, e pubblica una decina di album dal ’78 ad oggi. Per Garzanti firma il Dizionario dei cantautori (2003) e il Dizionario del Coomici e del Cabaret (2008), traduce e pubblica brani di Léo Ferré, Serge Gainsbourg e Boris Vian, scrive radiodrammi, come La Belle Époque della Banda Bonnot (Prix Suisse, 2004).