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La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
Guida per genitori e insegnanti all’uso consapevole di Internet e dei social network,
di Mauro Ozenda e Laura Bissolotti, Hoepli, Milano, pp. 234, € 14,90.
Il libro: Internet come occasione straordinaria di girare in lungo e in largo l’universo culturale, per acquisire informazioni preziose alle quali non saremmo mai arrivati dovendo muovere il nostro corpo per il mondo alla loro ricerca; come occasione di incontri e nuove relazioni, che ci consentono di avere contatti con persone che mai avremmo conosciuto. Internet come una giungla caotica e inesplorabile, irta di insidie e di agguati, popolata anche da malviventi senza scrupoli dediti alla truffa, all’adescamento, all’attentare alla innocenza dei più piccoli.
Questa diatriba domina da tempo il senso comune, che ne enfatizza ora l’uno ora l’altro dei corni. A volte perché si leggono o si vivono esperienze sgradevoli o pericolose. Altre volte
perché il territorio sterminato della rete ci spaventa per la sua informe e sconfinata estensione o perché richiede la padronanza e l’uso di linguaggi complicati e di capacità di districarsi in grovigli creati da un traffico caotico e senza un senso decifrabile.
Enfatizzati o no, i due aspetti –quello della conoscenza e della relazione da una parte, quello del malaffare e delle esche per i meno avveduti dall’altro- convivono nella realtà. Nella realtà virtuale, verrebbe da dire; ma fino a che punto sono oggi districabili il reale e il virtuale nella nostra esperienza quotidiana? E’ un fatto, per esempio, che gli incontri traumatici fatti sulla rete hanno poi conseguenze pesanti sulla vita reale delle persone adescate, specie se molto giovani. Così come è un fatto che la messe di informazioni che riusciamo a reperire su un dato argomento possono incidere sulla qualità del nostro lavoro nella vita reale.
Non servono, pertanto, né acritiche esaltazione delle magnifiche sorti e progressive che la telematica assicurerebbe agli umani, né il ritrarsi sdegnati o spaventati dalle galassie della rete. Occorre un atteggiamento che sappia riconoscere quanto dei prodotti del virtuale abiti ormai la nostra vita reale, come dalla esaltazione del virtuale ci si debba guardare per non smarrire il nostro senso critico e le nostre più preziose facoltà intellettive, come usare la rete, come difendersi dai pericoli dei quali, innegabilmente, essa pullula. Un compito immane, rispetto al quale non possiamo nasconderci né la complessità né i ritardi che andiamo accumulando, anche nel campo della educazione e della scuola.
Su questo ampio e fondamentale aspetto della contemporaneità si susseguono gli studi e le riflessioni, che si articolano in vari filoni. Per dirne alcuni: quello filosofico, incentrato sulla ricerca del senso in presenza del dominio della tecnica; quello che si interroga sulle conseguenze antropologiche del mutare dell’universo comunicativo; quello che studia le modificazioni che l’uso di macchine sempre più “intelligenti” producono sul cervello umano; e, non ultimo per importanza, quello che si di dare utili consigli, a chi con i nuovi alfabeti della moderna comunicazione ha poca dimestichezza, per limitare i danni e accrescere l’uso consapevole di essi. Di consigli davvero utili, a tale proposito, è ricco il volume, da poco in libreria, Sicuri in rete. Guida per genitori e insegnanti all’uso consapevole di Internet e dei social network, di Mauro Ozenda e Laura Bissolotti, (Hoepli, pp. 234, € 14,90). Un libro che, partendo dall’idea che gli adulti sono in difficoltà nel consigliare, nel mondo virtuale, i figli (che in questo ambito spesso ne sano più di loro), ritiene che « per difendersi dai nuovi pericoli della rete non è necessario essere dei tecnici, basta un po’ di informazione e di volontà per seguire i giovani sul loro terreno comunicativo». Un terreno nel quale gli autori si addentrano segnalandocene i rischi, partendo dal cyberbullismo e dalla dipendenza dalla tecnologie per affrontare anche i temi delicati della pornografia online e degli altri contenuti rischiosi per i minori. Ma con l’occhio sempre rivolto al modo per difendersi dai pericoli, per navigare in sicurezza sul web e per cogliere, di questo mondo, anche gli stimoli positivi, la compatibilità con la legalità e la possibile percezione dell’etica.
Il tutto per colmare « il gap generazionale e l’incomunicabilità con i nativi digitali». E per favorire, in fondo, migliori relazioni all’interno delle famiglie e della scuola.
L’incipit: L'esperienza maturata nell'ambito della formazione di docenti e genitori sulla tematic Internet e minori, la collaborazione con importanti realtà associative quali Unicef, Lions, Mani Colorate e aziende di settore quali Microsoft e Simantec, la sinergia con le istituzioni, in primis la Polizia Postale e delle Comunicazioni, ci consentono ogg di scrivere questo libro che si pone come obiettivo principale quello di diventare un riferimento per docenti, genitori ed educatori andando a colmare il divario tecnologico esistente fra il mondo dei ragazzi e quello degli adulti. Oggi più che mai Internet è diventata e diventerà una risorsa di cui non è possibile fare a meno; vogliamo dunque incentivarne l’utilizzo fornendo i giusti consigli affinché non si cada nella rete della disinformazione. Tenere lontani i ragazzi da Internet equivale a non stimolare quegli anticorpi che servono loro per affrontare consapevolmente e legalmente il mondo del web. Equivarrebbe a rinchiudere in casa un ragazzo per quindici anni segregandolo. Uscendo per strada non saprebbe come affrontare il mondo, quali sono le regole, come socializzare. In poche parole non saprebbe vivere.
Gli adulti conoscono bene la vita reale e in merito a questa stilano le regole per affrontare la realtà difendendosi dai ischi e dai pericoli che presenta. La maggior parte di loro, però, non sa fare la stessa cosa nel mondo virtuale in quanto non ne conosce i rischi e i pericoli. La struttura di questo libro è orientata a fornire le giuste indicazioni al fine di trasmettere cultura e conoscenza.
Gli autori:
Mauro Ozenda, consulente informatico di lunga esperienza, segue percorsi formativi sull’uso sicuro di Internet in collaborazione con realtà come Microsoft e Unicef, e organizza convegni su rete e minori con Lions International e Polizia ostale e delle Comunicazioni.
Laura Bissolotti, psicologa, è un’esperta di psicologia giuridica e della rete impegnata soprattutto nel campo delle nuove dipendenze legate al virtuale. Collabora con le associazioni Unicef e Mani Colorate