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La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
di Massimiliano Lepratti
emi, Bologna, pp. 144, € 11,00
Il libro: Si può far scuola a partire dai testi e dalle musiche di cantautori che hanno esplorato con particolare sensibilità temi che abitano da sempre l’animo umano e problemi che pervadono l’intera società? E’ la scommessa della casa editrice emi che ha avviato la collana Note di classe (spunti didattici a partire dalle canzoni di … Dopo l’esordio dedicato a Francesco Guccini, è uscito qualche mese fa il secondo volume della collana, De André in classe, di Massimiliano Lepratti, che può contare anche sulla prefazione di don Andrea Gallo. Proprio il compianto sacerdote genovese ricorda che il percorso artistico ed umano del cantautore ha preso corpo attraverso un «sofferto viaggio su due binari: l’ansia per la giustizia sociale e la speranza in un nuovo mondo». Il viaggio, ben delineato da Lepratti, parte dai primi passi esistenziali di De André, che sembrava destinato dell’ambiente familiare a carriere professionali confacenti all’agiatezza borghese e che invece prende altre strade, letteralmente, mettendo in mostra «una certa tendenza al ribellismo e alla provocazione, fuggendo di casa a quattro anni e passando i primi anni di scuola a frequentare i piccoli monelli genovesi». Parallelamente i primi passi nel mondo della musica lo porteranno verso gli artisti che cantano «argomenti scabrosi e storie di marginalità».
Una lunga storia, ripercorsa attentamente attraverso le canzoni di De André, dalle quali l’autore del libro trae spunti didattici che riguardano la storia, le letterature italiana, francese ed inglese, la religione e, naturalmente, la musica. Lepratti mostra poi come, al di là delle singole discipline, l’insieme dell’opera del cantautore genovese offra spunti di grande portata per una didattica interculturale, poiché affaccia il suo sguardo, con animo aperto ed empatico, «sulle diversità religiose (l’ateo del Blasfemo, il rinnegato di Sinàn Capudàn Pascià, il ribelle religioso del Testamento di Tito…), sulle diversità etniche (gli zingari di Khorakhané…), sulle diversità sociali (A dumenéga…) e su tutte quelle altre diversità sempre più complesse, laceranti e interessanti, attraverso le quali si esprime oggi la nostra società». Il tutto viene, ovviamente, guardato con gli occhi dell’artista e cantato con gli strumenti della parola e della musica, senza alcun intento pedagogico, ma il complesso dell’opera di De André fa comunque di lui, per dirla ancora con don Andrea Gallo «uno dei rari personaggi capaci di parlare ai giovani e un possibile tramite per far apprezzare loro le discipline cui egli stesso era appassionato: la letteratura, la storia, la filosofia». Sta al bravo insegnante, naturalmente, unire a quella del cantautore, la propria passione per lo studio per utilizzare anche il mondo della musica per motivare i giovani allo studio. E per utilizzare bene anche l’aiuto che questo libro gli offre.
L’incipit:Dopo la sua scomparsa, Fabrizio De André ha conosciuto una popolarità crescente e per molti versi inaspettata. Uno degli indici di questo fenomeno è l’interesse che la sua vita e la sua opera suscitano nelle case editrici: se fino al 1989 pochi testi si erano occupati di lui, gli anni 2000 hanno visto una quantità di studi vastissima.
Un altro indice significativo dell’interesse per De André è la grande risposta di pubblico che si registra presso quasi tutto gli appuntamenti musicali in cui ne vengono riproposte le canzoni, e l’aspetto forse più interessante di questo successo è la sua intergenerazionalità: ai concerti dedicati al cantautore si vedono ragazzi e ragazze di 16-17 anni accanto a ultrasessantenni e in compagnia di tutte le fasce d’età intermedie.
L’utilizzo di un linguaggio capace di emozionare più generazioni e la ricchezza e profondità dei temi testuali e musicali trattati fanno di De André sia un riferimento culturale raro per chiunque abbia interesse verso una musica e una poesia lontane dall’accademia e vicine a grandi livelli artistici, sia una fonte preziosa di spunti didattici tali da poter stimolare un rinnovamento dell’insegnamento scolastico. La grande capacità comunicativa del canto può essere infatti un veicolo importante per avvicinare le ragazze e i ragazzi alle grandi tematiche deandreiane (la guerra, la storia, l’intercultura, la riflessione filosofica sull’esistenza …), facilitando il passaggio successivo: la trattazione delle tematiche di De André all’interno dello studio delle singole discipline (storia, letterature, musica). Lo scopo di questo testo è allora duplice: da un lato proporre a chiunque un percorso sistematizzato sulle origine delle opere di De André, collocando le canzoni e gli album nel contesto che le ha ispirate; dall’altro offrire spunti per lavorare nel mondo scolastico a partire dalle canzoni del cantautore genovese, offrendo spunti per un rinnovamento della didattica a partire da materiali affascinanti.
L’autore: Massimiliano Lepratti si occupa di progettazione e ricerca pedagogico-didattica nei campi dell’educazione allo sviluppo e delle relazioni Nord/Sud. Diplomato in violino e laureato in Scienze politiche a indirizzo internazionale-storico, collabora con il mondo dell’economia sostenibile. Ha pubblicato, tutti con Emi, L’economia è semplice (2008), Perché l’Europa ha conquistato il mondo (2006), Cittadini di nuove geografie (2006, con Luca Martinelli e Giacomo Petitti) e La tela del ragno. Educare allo sviluppo attraverso la partecipazione (2005, con Michele Dotti e Giuliana Fornaro).