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MigrazioniNarrazione di sé fra segnali di inclusione e distanze sociali
a cura di Eide Spedicato Iengo, Vittorio Lannutti, Claudia Rapposelli
FrancoAngeli, Milano, pp. 256, € 29,00

Il Libro: Eide Spedicato Iengo ha fatto della cattedra di Sociologia Generale, che copre all’Università “D’Annunzio” di Chieti-Pescara, un centro capace di coniugare la ricerca teorica, la pratica didattica ed un rapporto vivo e progettualmente intenso con il territorio. Un’attività di ricerca, nel senso più pieno e più fecondo del termine, testimoniata da numerosi lavori, condotti da sola o alla guida di gruppi nei quali allievi e collaboratori trovano anche opportunità di crescita culturale e professionale.
Diverse delle ricerche sin qui condotte hanno riguardato gli itinerari di vita dei migranti, in particolare delle donne. Tale filone di indagine si arricchisce, ora di un nuovo volume, che Eide Spedicato Iengo ha curato insieme ad un dottore di ricerca e ad una collaboratrice, e che presenta gli scritti di un nutrito gruppo di collaboratori.
All’interno di una cornice interpretativa che trae solidità dal lungo lavoro di ricerca teorica e di presenza nel territorio, il libro dà conto degli aspetti quantitativi della migrazione femminile e prende corpo e vigore, nel contempo, dall’analisi qualitativa delle storie di molte donne migranti,  e dei problemi da esse vissuti prima, durante e dopo la migrazione. Come recita la presentazione nella quarta di copertina, «il volume, risultato di un'indagine sull'inclusione sociale e lavorativa delle donne immigrate, approfondisce i nodi problematici ancora presenti nel loro quotidiano. Ossia: il peso degli inciampi e delle restrizioni nell'area delle garanzie e del rispetto dei diritti; le dissonanze relazionali con l'ambiente ricevente; gli sbilanciamenti sul piano della definizione di più gratificanti progetti di vita. Le quaranta storie di vita analizzate hanno portato all'identificazione dei fattori sui quali va concentrata l'attenzione per consolidare le "buone pratiche" utili ad attivare relazioni costruttive fra autoctoni e stranieri. Il testo è stato pensato per tutti coloro che sono interessati alla conoscenza dettagliata del fenomeno migratorio declinato al femminile: ai ricercatori, ai decisori pubblici, agli assistenti sociali e a coloro che operano nelle organizzazioni di advocay e nei servizi per le politiche migratorie, sia nel settore pubblico che nel Terzo Settore
».

Il libro, infine, non si sottrae dall’indicare una strada per condurre un’opera di integrazione che sia rispettosa delle diverse culture, che favorisca il dialogo fra esse e il reciproco arricchimento. Come scrive Ezio Sciarra nella presentazione, per Eide Spedicato Iengo «è tempo di superare interventi episodici e frammentari e promuovere nelle politiche sociali locali autentiche forme di emancipazione con servizi di consulenza informativa e orientativa, con relazioni di aiuto individualizzate. Migranti ed autoctoni debbono essere indirizzati a convivere, uscendo dalle comunità chiuse per avviare meccanismi di comprensione intersoggetiva»

L’incipit: A quanto segnalano le analisi socio-economiche, lo scenario delle migrazioni sta cambiando e, a qualificare la nuova realtà del fenomeno è la costante, progressiva ed eterogenea femminilizzazione dei flussi[1]. Di queste donne che paiono avere familiarità con la mobilità geografica si conosce il numero; si dispone di dati relativi alle loro traiettorie di mobilità; si sa altresì che la loro migrazione è dettata non solo da esigenze di lavoro, né prevalentemente dalla pratica del ricongiungimento familiare. Accanto alla realtà di situazioni economiche critiche o compromesse, altri fattori di spinta sollecitano a migrare: strategie individuali orientate al cambiamento, esigenze di autodeterminazione, insofferenza verso la propria comunità di appartenenza, rifiuto della cultura della domesticità, ricerca di nuove opportunità di vita. Ovvero, e detto altrimenti, le migrazioni internazionali paiono essere sempre più contrassegnate dalla presenza di donne che, nell’allestire propri percorsi e strategie, danno forma a nuovi e complessi modelli di migrazione. Di qui la precisazione che «il genere non è semplicemente una variabile che deve essere misurata, ma un insieme di relazioni sociali che organizzano l’emigrazione»[2]; di qui la necessità di interpretare le migrazioni femminili attraverso schemi di lettura più analitici e articolati. Si rifletta solo, per esempio, sugli effetti legati al modo «in cui le donne, muovendosi attraverso i nuovi spazi transnazionali, dentro e tra gerarchie di potere che si intrecciano tra molteplici livelli, riescono a rinegoziare il loro status sociale dentro e fuori la famiglia […] modificando e ridefinendo le asimmetrie incorporate nelle relazioni di genere»[3]

Gli autori:
Eide Spedicato Iengo è professore associato di Sociologia Generale presso il Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali dell'Ateneo "Gabriele d'Annunzio" di Chieti-Pescara. Fa parte del Consiglio territoriale per l'immigrazione della Prefettura UTG di Chieti e dell'Albo Docenti della Scuola Superiore dell'Amministrazione Civile dell'Interno. Dirige il CISM (Centro Interdisciplinare sulla Società Multiculturale "Francesco Iengo"). Tra i suoi contributi più recenti:La diversità fa la differenza. Competenze al femminile per lo sviluppo del Mezzogiorno, Milano 2012;Il falso successo del mondo liquido, Bari 2012.
Vittorio Lannutti, è dottore di ricerca in Scienze Sociali. Sul tema dell'immigrazione ha pubblicato numerosi saggi e articoli. Tra i suoi contributi più recenti:Migrare al femminile in una provincia del Centro-sud. Aree critiche, traiettorie lavorative, strategie d'inserimento (con E. Spedicato Iengo), 2011; Diffidenza e ostilità in un'isola felice. Discriminazioni a carico di cittadini stranieri nelle Marche, 2012 con E. Pattarin e G. Milzi;Le Marche tra accoglienza e discriminazione verso gli immigrati,in "Mondi Migranti", 2012.
Claudia Rapposelliè dottore in Filosofia e laureata in Lettere. Attualmente collabora con la Cattedra di Sociologia Generale nel Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali dell'Università "Gabriele d'Annunzio" ed è dottoranda in Scienze Sociali presso lo stesso Ateneo. Ha pubblicato un volume sul pensiero di Alasdair MacIntyre,Tradizioni e razionalità (2005), e saggi su Agnes Heller e Jane Austen. Attualmente sta conducendo ricerche sul tema dell'intercultura e della zooantropologia.



[1] Nel giro di venti anni la componente femminile tra i residenti con nazionalità estere è passata da 362 mila nel 1991 a 2 milioni e 370 mila unità alla fine del 2010 e al 1 gennaio 2013, pur presentando una lieve flessione, supera i 2 milioni e 328 mila unità. Cfr. per i dati del 1991 e del 2010 Caritas/Migrantes, Dossier Statistico Immigrazione 2011, per quelli del 2013 ISTAT, Statistiche-Report 26 luglio 2013.
[2] Corigliano E., Greco L., (2005), Tra donne: vecchi legami e nuovi spazi, FrancoAngeli, Milano, p.22.
[3] Idem, p. 23.

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