Statistiche

2297649
Tot. visite contenuti
2297649

Cerca

Newsletter

Iscriviti al servizio newsletter di Scuolaslow!

Novità

Scuola Slow è anche su Twitter (https://twitter.com/Scuolaslow) e su Facebook (https://www.facebook.com/scuola.slow)Twitter  Facebook

 

La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)

Cos'è Scuolaslow

Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...

LEGGI TUTTO >>>

Condividi

UNALTRA SCUOLADiario verosimile di un anno scolastico
di Giovanni Accardo, Edisesse, Roma, pp. 280, €12,00

Il libro: Nel dibattito sulla cosiddetta buona scuola, spesso condotto attraverso slogan contrapposti che isolano gli aspetti mediaticamente più appetibili e non analizzano l’impianto complessivo del provvedimento in discussione, si inserisce di fatto il nuovo libro di Giovanni Accardo, Un’altra scuola. Di fatto, perché non nasce programmaticamente in funzione di tale dibattito, ma aiuta comunque a conoscere la realtà quotidiana che si vive nella scuola, oltre gli schermi delle rappresentazioni più o meno interessate che qui e là se ne dà.  

   Una scuola che dall’editore viene presentata come sotto assedio, alle prese con nemici che non stanno solo al di fuori dalle mura che si vorrebbero difendere, ma annidati nello stesso stato maggiore che dovrebbe presiedere alla difesa e al contrattacco. Vale a dire «minacciata da chi la dovrebbe curare, difendere e governare, ovvero dai ministri che si succedono uno dopo l’altro e che invece si limitano a tagliare fondi e al contempo, quasi per un paradosso, aumentano il carico di lavoro degli insegnanti».

   Insegnati fra i quali non mancano figure i cui comportamenti danno la stura ad una raffigurazione caricaturale del docente «patetico, psicopatico, lavativo, grigio, triste, ignorante», che a volte prevale nell’opinione pubblica. Un’immagine che danneggia l’intera scuola e mette in ombra, e mortifica ingiustamente, i tanti insegnanti che a questo sconfortante cliché sfuggono con sacrificio ed onore. Perché esistono ed operano anche tanti «insegnanti stimolanti, affettuosi, comprensivi, colti, allegri, esigenti», che «progettano percorsi innovativi, si prendono cura dei loro allievi, studiano, si aggiornano, costruiscono relazioni affettive». Insomma: che danno vita ad «un’altra scuola». Una scuola che non appassiona tanta parte dei media, che preferisce la ricerca di storie dai contenuti forti o bizzarri, che possano farsi strada tra i mille stimoli che bombardano uno spettatore sempre più frastornato dagli effetti speciali e sempre meno incoraggiato ad analizzare e a riflettere.

   Un destino che coinvolge anche gli studenti, dei quali vengono cercati, per metterle sotto le lenti dei riflettori, storie  che tendono a lasciar fuori i tanti «studenti intelligenti, curiosi e desiderosi di mettersi alla prova» che pur abitano la scuola italiana.
   Insomma, ci ricorda ancora l’editore, accanto alle figure grigie e demotivanti, che non mancano ma che tendono ad essere presentate come il tutto, e non come una parte della nostra scuola, ci
«sono insegnanti che si dannano l’anima, che si svegliano la mattina all’alba per preparare le lezioni, che vanno a letto a notte fonda per correggere verifiche, che tentano in tutti i modi di appassionare al sapere e alla vita gli studenti, che si fanno carico dei loro dolori». Di questo modo ci parla Un’altra scuola, che attraverso un racconto legato alla quotidianità, non nasconde le negligenze, le frustrazioni, le contraddizioni del lavoro dei docenti e del loro rapporto con gli studenti e con le istituzioni, ma fa vivere sotto gli occhi del lettore anche «le passioni, gli entusiasmi, i successi» di studenti, insegnanti e genitori. Di tutto quel brulicare di esseri umani che ogni mattina danno vita ad una nuova pagina del difficile, contraddittorio, a volte amaro, ma comunque affascinante romanzo della nostra scuola.

 

L’incipit:
AGOSTO
Lunedì 27

   Le novità del primo collegio docenti sono due.
   La prima è il ritorno di Giacomozzi, dopo sei mesi di aspettativa per un infarto. Era stato abbandonato dalla moglie, che si è innamorata di un altro e se n’è andata via di casa con i due figli. Si presenta più palestrato e abbronzato del solito, con le infradito, i jeans scuciti e una maglietta dell’Hard Rock Cafè di Berlino. Si è messo un orecchino al lobo sinistro e mostra un bel tatuaggio sull’avambraccio. Non fosse per i capelli caduti precocemente, che lui porta rasati, non gli daresti 54 anni. Lo abbracciamo tutti. Alcune colleghe se lo stringono al petto più del necessario. Lui è pieno di sorrisi, sembra carico di voglia di vivere. Ho l’impressione che quest’anno molte studentesse studieranno volentieri la matematica. Si dice che la moglie si sia stufata delle sue avventure erotiche con le studentesse, se è vero quello che si racconta.

   Ogni tanto arriva qualche genitore a lamentare voti ingiusti, a suo dire decisi sulla base della maggiore o minore disponibilità delle figlie ad accettare le profferte di qualche insegnante erotomane. Un collega particolarmente sensibile al fascino femminile e decisamente privo di scrupoli è stato costretto a chiedere il trasferimento ad altra scuola, e infatti è sparito. Ma è anche vero che più di una volta la preside ha invitato le studentesse a venire a scuola senza minigonne vertiginose o calzoncini inguinali, senza calze a rete o strappate in perfetto stile sadomaso. Non siamo in discoteca, le ha ammonite durante un’assemblea in aula magna. Cosa spinge alcune studentesse a venire a scuola conciate così? Sì, certo, la giovane età, la voglia di trasgredire o provocare, la moda, come quando andavano l’ombelico scoperto e i pantaloni a vita bassa. Credete sia facile fare lezione con delle ragazze di 18 o 19 anni agghindate in quel modo, magari col tanga che sbuca fuori dai pantaloni? E credete sia facile per un insegnante di sesso maschile dire alla studentessa di vestirsi in altro modo? No, non è facile, perché poi ti arriva la mamma o il papà a rimproverarti che hai guardato la figlia in modo improprio.
   E gli studenti maschi?, vi domanderete. Ecco, per la mia esperienza, da questo punto di vista, con i ragazzi non esistono problemi, nel senso che non ricordo di colleghe che abbiano cercato di sedurre uno studente o uno studente che abbia cercato di portarsi a letto una professoressa. Perché? Intanto per l’età media delle insegnanti della scuola italiana, non propriamente giovanissime. E poi perché credo che le ragazze siano condizionate dai modelli televisivi e dalla pubblicità molto più dei ragazzi.

L’autore: Giovanni Accardo è nato in Sicilia, sì è laureato all’Università di Padova e vive a Bolzano, dove insegna al Liceo delle scienze umane e artistico «Giovanni Pascoli». Dirige la scuola di scrittura creativa «le scimmie» e organizza attività culturali per biblioteche, associazioni e istituzioni. Suoi racconti, articoli e saggi critici sono apparsi su riviste e antologie. Collabora con il quotidiano «Alto Adige». Nel 2006 ha pubblicato il romanzoUn anno di corsa(Sironi Editore).

Condividi

A passo d'uomo

Parole al vento

VECCHIAIA

di NANDO CIANCI

La parabola della parola "vecchiaia": da evocatrice di saggezza e rispetto a termine da nascondere e negare- La vuota retorica "del nuovo"

Grande studio (ambizione) degli uomini mentre sono immaturi, è di  parere uomini fatti, e quando sono uomini fatti, di parere immaturi.   
 
(G. Leopardi, Zibaldone, 16. Settem. 1832).

Leggi tutto...
PUNTATE PRECEDENTI

Magnanimità
Gradimento 
Flauto 
Curiosità 
Tablet ai lattanti 
Fannulloni 
E allora? 
Penelope e 'a carogna 
Stare in fila
Truccati per la competizione  
La rivincita del somaro 
Psicofarmaci ai bambini 
Asfaltare l'avversario

Libri lenti

VIANDANTI E NAVIGANTI. EDUCARE ALLA LENTEZZA AL TEMPO DI INTERNET

                                                   COPERTINA COPIA LAVORO

 di Nando Cianci

Youcanprint, Tricase pp. 120, € 10,00

Leggi tutto...
SLOW SCHOOL

RITSCHERdi Penny Ritscher, Giunti, Firenze, pp. 144, € 10,00

Leggi tutto...
LAVORARE CON LENTEZZA

LAVORARE_LENTEZZA

di Bruno Contigiani, Dalai Editore, Milano, pp. 112,      € 13,00

Leggi tutto...
GIOVENTU' SCIPPATA
copertina_libro
 
di Nando Cianci                  (con presentazione di Carlo Sini),Teaternum, pp. 160, € 10,00
Leggi tutto...
LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA

PedagogiaLumaca 1

   di Gianfranco Zavalloni, EMI, Bologna, pp. 153, € 12,00

Leggi tutto...
ELOGIO DELL'EDUCAZIONE LENTA

FRANCESCH

di Joan D. Francesch        La Scuola, Brescia,                 pp.192, € 9,50

Leggi tutto...
L'EDUCAZIONE NON E' FINITA

di Duccio Demetrio
RaffaelloCortina Editore, pp. 155, € 11

Leggi tutto...