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Un racconto di Natale, di Giacomo Papi, Einaudi, pp. 234, € 12,00
Il libro: Nella sua ibrida natura che lo colloca tra l’umano e il magico, Babbo Natale è soggetto all’influenza come tutti noi. Se poi questa arriva nel periodo di suo maggiore impegno, il mondo rischia di restare senza la sua attesa presenza natalizia. Lo abbiamo visto in più di un film. Lo possiamo leggere anche in una storia originale e distante dai chliché narrativi di genere. Ce la racconta Giacomo Papi nel suo romanzo-fiaba I fratelli Kristmas, edito da Einaudi.
Una febbre da cavallo ed una tosse spaventosa costringono, dunque, a letto Babbo Natale, pena conseguenze fatali per la sua salute: su questo punto l’elfo-dottore è categorico.
Babbo Natale ha un fratello minore, Luciano, che non vede da cinquant’anni e che viene all’uopo rintracciato e faticosamente convinto a sostituirlo. Luciano differisce dal più celebre fratello per diversi aspetti. Quello esteriore, per esempio, essendo di figura smilza e aquilina. Ma non solo: a differenza del più “integrato” fratello, egli è un cosiddetto “eguagliatore”, convinto che a tutti i bambini tocchino gli stessi regali, indipendentemente dal loro status sociale ed economico. Sembrerebbe una critica allo spirito consumistico che si va impossessando del Natale e che, acuisce le disuguaglianze proprio nel periodo in cui vengono maggiormente celebrati la bontà e la fratellanza. Una critica che traspare in modo delicato, in linea con il tono generale del libro. Che consente comunque di riconoscere, come ha scritto Michela Murgia, «la differenza tra la giustizia del cuore e la contabilità del merito».
L’opera di Luciano, assistito dal nano picchiatore Efisio, viene contrastata proprio da un alfiere del consumismo che vuole impadronirsi del Natale, l’avido Panicus Flynch, industriale dei giocattoli.
Interverranno nella storia, a sostegno dell’eguagliatore, due bambini, Pietro e Maddalena, che metteranno in campo tutto il loro coraggio.
Il tutto a comporre, come scrive Ermanno Paccagnini, un «romanzo-fiaba che si muove con grande perizia tra invenzione e scrittura, e ha una profondità di sguardo che va oltre una riflessione sul senso del Natale».
L’incipit:
- Sei sveglio?
- No!
- Dormi?
-Sì!
Maddalena aggrottò la fronte. Se suo fratello dormiva come faceva a parlare? Era la notte del 23 dicembre, la stanza era buia e le strisce luminose sul soffitto assomigliavano al sedere di una zebra o alla bocca aperta di un mostro. Pietro, suo fratello, le aveva spiegato che non c’era niente di cui avere paura, quelle forme in bianco e nero erano soltanto le luci della strada che filtravano in camera attraverso la persiana, però adesso lui dormiva e la paura di Maddalena cresceva.
-Ma scusa, Pietro, se dormi come fai a rispondere?
Pietro, questa volta, non ci cascò. Rimase zittissimo. Maddalena si mise in ascolto: in effetti il respiro di Pietro sembrava quello profondo del sonno. Tutto nella stanza era calmo, quando all’improvviso si udirono dei rumori.
Tic. Tac. Tic. Tac. Tac
Passi nel silenzio, tipo suole sul marciapiede.
Tic. Tac. Tic. Tac. Tac
Passi lenti e regolari, sempre più vicini. Forse era uno zoppo. Sembrava il ticchettio di un orologio antico, un topo pazzo che rosicchiava una trave o il Battito del cuore di una bambola di pezza. Un brivido le scivolò per il corpo.
- Pietro?Pietroo? Pietrooo? Mi rispondi per favore? Dormi?
- Sì.
- Ma se dormi come fai a parlare?
Aveva alzato la voce.
-Sono un sonnambulo. Uuuuuhhhhhh…
-Non è vero, non mi fai paura, e poi i sonnambuli non ululano, quelli che ululano sono i lupi mannari.
- E i fantasmi…
- Sì, è vero, anche i fantasmi.
- Allora sono il fantasma di un lupo mannaro sonnambulo. Uuuuuhhhhhh…
Le faceva quello scherzo da quando erano piccoli, ma adesso che lei era grande la faceva ridere.
- P, scusa…
Lo chiamava sempre P quando voleva intenerirlo.
- … volevo chiederti, secondo te Babbo Natale è già partito?
L’autore: Giacomo Papi (Milano, 1968) ha pubblicato Era una notte buia e tempestosa (Baldini & Castoldi, 1993), Papà (Pratiche, 2002), Accusare (Isbn, 2004). Per Einaudi ha pubblicato È facile ricominciare a fumare (2010), I primi tornarono a nuoto (2012) e I fratelli Kristmas (2015). Scrive su D di Repubblica e lavora a Che tempo che fa.