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Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
Educare con la Comunicazione
Non Violenta, di Jean-Phippe Faure,
Terra Nuova, Firenze, pp. 128, € 8,50.
Il libro: L’autore parte dalla critica serrata ad un modello educativo, assai diffuso, che mira a far tacere le esigenze del corpo, per insegnare a concentrarsi soprattutto sui pensieri, a far tacere le emozioni, a nascondere le tensioni. Un modello che l’autore così sintetizza crudamente: «Quest’opera di distruzione, separazione e repressione viene chiamata “educazione”».
L’idea e la pratica di una tale “educazione convenzionale” sono inoltre prigioniere - come dice la nota di presentazione - del binomio punizione-ricompensa, che l’autore propone di spezzare sulla base dei principi della Comunicazione Non Violenta elaborati da Marshall Rosenberg.
«Le motivazioni dei bambini e dei giovani, l’educazione all'affettività e la scoperta di se stessi diventano le linee guida per un nuovo patto educativo. L’insegnamento si trasforma così in un’esplorazione gioiosa e nel reale ascolto dei bisogni degli allievi e dell’insegnante. L’apprendimento non è più un processo solo mentale, ma coinvolge corpo, emozioni e, sicuramente, il cuore».
Intorno a questa visione e a quei principi ruota tutto il libro, che non lesina consigli e suggerimenti, espressi in forma semplice e chiara, per approdare ad un nuovo approccio all'educazione, in cui le emozioni, i corpi, i desideri e i bisogni non siano repressi, ma diventano elementi fondamentali del processo d'apprendimento. In cui consapevolezza e affettività accomunino insegnanti, genitori, educatori.
L’incipt: Poiché era mia intenzione scrivere un testo che non risultasse troppo “pesante” E, allo stesso tempo, dovendo tenere in considerazione il poco spazio a disposizione in un libro destinato a una raccolta di tascabili, ho presentato, diversamente da come sono solito fare, alcune teorie come delle verità e non come ipotesi. Ne conseguono delle semplificazioni, però non vorrei dare l’impressione che io pretenda di avere delle certezze (intese come cristallizzazioni di uno schema fisso di pensiero) su qualsivoglia argomento.
Mi sentirei più tranquillo se di primo acchito i lettori non aderissero a nulla di quel che è scritto in questo testo e sperimentassero appieno il movimento gioioso della critica, che rimette in discussione tutte le nozioni (sia le nostre sia quelle degli altri).
Il contenuto di questo libro si basa sulla mia esperienza di formatore in Comunicazione Non Violenta in Svizzera e in Francia, ed è limitata ad essa. Se desiderate comprendere meglio i fondamenti di questo processo comunicativo, vi rinvio alle opere del suo creatore: Marshall Rosenberg.
A causa della vastità dell’argomento, ho scelto di non affrontare molti spetti legati a una pedagogia cooperativa, come il prendere delle decisioni tramite consenso o la gestione delle regole. Questi temi saranno trattati altrove.
L’autore: Jean-Philippe Faure si occupa di formazione nell’ambito della Comunicazione Non Violenta in Svizzera. Nel lavoro e nei libri trasferisce le proprie esperienze di padre e di formatore in ambito scolastico e familiare. Ha scritto, con Céline Girardet, L’empathie, le pouvoir de l’accueil, di prossima pubblicazione con Terra Nuova Edizioni.