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CLASSICIPiero Boitani, Dieci lezioni sui classici, il Mulino, Bologna, pp. 272, € 16,00

Il libro:Originato da una serie di trasmissioni radiofoniche, questo libro ci conduce in un lungo viaggio nell’antichità, attraverso classici che «non hanno finito mai di dire quello che hanno da dire» e che, perciò, sono «infinitamente futuri». Si parte dai poemi più antichi della civiltà greca, l’Iliade e l’Odissea e si prosegue con la nascita del pensiero mitico e di quello logico, con le loro rappresentazioni, prima, e i loro ragionamenti, poi, sull’origine del cosmo. Un filone di pensiero che sarà ripreso, in epoca romana da Lucrezio, il quale, ispirato anche dalla filosofia di Epicuro, comporrà il De rerum natura, un poema caratterizzato da una «poesia scientifica intesa a ridurre alla “vera ragione” ciò che gli antichi poeti della Greciaavevano cantato miticamente».
Ma prima di Lucrezio c’è la “nascita della storia” con Erodoto che, più di quattro secoli prima di Cristo, racconta fatti ma ne indaga anche le cause e riesce a «combinare la dimensione temporale con quella spaziale, talché la sua storia è anche una geografia, spesso sperimentata di persona o esaminata criticamente». E con Tucidide, che nella sua opera elimina l’intervento degli dei e i richiami al mito, individuando le cause degli eventi nelle azioni umane.
Il mito, naturalmente, continua a vivere nella poesia e particolarmente nei tragici greci, che affrontano grandi temi che, in forme mutate, ci accompagnano ancora oggi: il rapporto tra giustizia ed etica, la conoscenza, che si accompagna anche alla sofferenza, un po’ elargita dagli dei e un po’ ad essi strappata. E così scorrono, nelle pagine del libro, le grandi opere di Sofocle, Eschilo, Euripide.
Irrompe poi sulla scena Socrate, il cui processo «è uno di quei momenti cruciali nella storia dell’Occidente, la cui importanza risuonerà per i successivi duemila anni», così come quello di Gesù: il primo segna la nascita della filosofia vera e propria, il secondo del Cristianesimo.
Il cammino nella classicità si snoda poi attraverso Platone, Aristotele, Saffo e gli altri lirici, fino a giungere alla letteratura latina e a culminare con Ovidio «che con le Metamorfosi, poema del continuo divenire, crea il primo grande classico post-moderno».
Il successo, meritato, di libri come questo dà la speranza che, sotto il bombardamento mediatico favorito dalle nuove tecnologie, che ci tiene sempre immersi nell’istante, si riesca a conservare il patrimonio culturale che l’umanità ha elaborato per millenni e che è indispensabile perché l’incontro dell’uomo con la tecnologia diventi fecondo e non rischi di consegnare il mondo alle intelligenze artificiali.

 

L’incipit: Nell’estate del 2016, Roberto Antonini e Brigitte Schwarz, di RSI Rete Due Radiotelevisione svizzera, mi chiesero durante un pranzo a Bologna se non avrei accettato di preparare per l’autunno, per il loro programma Laser, dieci puntate di trenta-trentacinque minuti ciascuna sui classici, cioè sugli scrittori e sulle opere letterarie dell’antichità classica. La scelta degli autori, dei brani, dei temi sarebbe stata mia, fatta salva, naturalmente, la loro approvazione.
   Era una bella sfida: racchiudere in circa trecento minuti, più o meno cinque ore e mezzo, quel che pensavo delle amatissime letture antiche, e spiegarlo a un pubblico non accademico ma invece generale, che non necessariamente conosceva quei testi. Accettai di slancio e mi misi subito a immaginare un percorso, che è quello riprodotto in questo libro.
   Mi parve subito ovvio che dovevo partire dall’
Iliade e dall’Odissea, non solo perché sono i documenti letterari più antichi della civiltà greca, ma anche perché, almeno nelle versioni giunte sino a noi, sono poemi perfetti e completamente diversi tra loro: eppure entrambi di fascino straordinario, l’uno così «diretto e luttuoso», come diceva Aristotele, l’altro «complesso» e doppio, pieno di svolte e flashback, di proiezioni in avanti; opera, il primo, di un ingegno giovanile e agonistico, come voleva l’Anonimo del Sublime, il secondo invece di un genio vecchio e dedito alle favole, innamorato della meraviglia.

L’autore: Piero Boitani insegna Letterature Comparate alla Sapienza di Roma ed è socio dell'Accademia dei Lincei e della British Academy. Con Il Mulino ha pubblicato numerosi libri, fra i quali ricordiamo Sulle orme di Ulisse (2007), Letteratura europea e Medioevo volgare (2007), Il grande racconto delle stelle (2012) e Il grande racconto di Ulisse (2016). Per Einaudi ha scritto Riconoscere è un dio (2014) e ha curato l'edizione delle Opere di Geoffrey Chaucer.

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