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(Nando Cianci)
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Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
Antonio Vigilante, A scuola con la mindfulness, Terra Nuova, Firenze, pp. 248, € 12,60
Il libro: Cinque secoli prima di Cristo Siddhartha Gautama, il Buddha storico, ha elaborato un sistema di meditazione (vipassana) basato sull’analisi di se stessi, del proprio corpo e dei contenuti mentali. Negli anni Settanta il medico statunitense Jon Kabat-Zinn ne ha tratto un protocollo scientifico per la cura dello stress. È nata così la mindfulness, una pratica che ha rivoluzionato il mondo della psicoterapia.
Questo libro suggerisce che l’introduzione della mindfulness nelle scuole, associata alla pratica occidentale del dialogo filosofico, rappresenta l’occasione per un cambiamento di paradigma in campo educativo.
La mindfulness può essere uno strumento efficace per affrontare problemi sempre più diffusi nelle nostre scuole, come violenza e bullismo, disattenzione, difficoltà di concentrazione, burnout dei docenti. Per Vigilante, tuttavia, essa attua tutte le sue potenzialità solo se inserita in un progetto educativo più complesso. L’Educazione Basata sulla Consapevolezza (EBAC) Umanistica proposta dall’autore è un programma di formazione che, attraverso la ricerca interiore e il dialogo con gli altri, intende approfondire la consapevolezza come sapere di sé (dimensione esistenziale), sapere dell’altro (dimensione etica), coscienza dei problemi comuni (dimensione politica). Il libro è completato da una guida pratica, con esercizi pensati appositamente per studenti e insegnanti.
L’incipit:L'attenzione è ciò che più di ogni altra cosa si richiede agli studenti. Devono seguire con attenzione la lezione, ascoltare con attenzione il docente, leggere con attenzione il libro di testo. A scuola occorre essere sempre attenti e concentrati, cosa che a molti studenti riesce difficile per due ragioni. La prima è da ricondurre al fatto che mentre ci risulta piuttosto facile prestare attenzione a cose che per noi sono interessanti, non è altrettanto semplice farlo verso quegli argomenti che non ci appassionano: seguiamo con attenzione un film, soprattutto se la trama è avvincente, o leggiamo con attenzione un libro, se ci è stato concesso di sceglierlo, ma non per tutti è facile seguire attentamente una lezione sulla composizione delle cellule o sulle corporazioni del Medioevo.
La seconda ragione è che agli studenti nessuno ha effettivamente insegnato cosa vuol dire “fare attenzione”. Come funziona l’attenzione? IN che modo si costruisce? E soprattutto, cos’è l’attenzione? Sono alcune delle domande da cui dovrebbe partire il lavoro scolastico e che, invece, restano generalmente sul fondo. Oltre a questo dovremmo chiederci cos’è l’interesse e cos’è l’intelligenza. A scuola gli studenti esercitano la loro intelligenza, nutrono i loro interessi, fanno attenzione. Ma cosa sono intelligenza, interesse e attenzione?
L’autore: Antonio Vigilante insega Filosofia e Scienze Umane al Liceo Piccolomini di Siena. È autore di due libri su Gandhi (Il Dio di Gandhi. Religione, etica e politica, 2009, e La pedagogia di Gandhi, 2010) e di diversi volumi sulla teoria e pratica della nonviolenza e sulla pedagogia critica. È stato direttore scientifico della rivista Educazione democratica ed è attualmente condirettore scientifico di Educazione Aperta. Si riconosce nella tradizione buddhista theravada.