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EMPATIEL'esperienza empatica nella società del conflitto, di Laura BoellaRaffaello Cortina, Milano, pp. 212, € 13,00 

Il libro: Empatia è una parola che usiamo spesso, nel linguaggio corrente, quando vogliamo indicare la capacità di mettersi nei panni degli altri, di sintonizzarsi sulla sensibilità di un’altra persona, di provarne a capire le motivazioni e le emozioni. Una parola che esprime un valore con il quale si tenta di rispondere alla volatilità del “mondo liquido", all’assenza di riferimenti, al «problema della lacerazione dei legami interpersonali, del trionfo dell’avidità, della lotta per l’accaparramento delle materie prime, dell’individualismo e dell’odio per chi non appartiene al gruppo».
 

Un’idea che, però, non sembra al momento in buona salute. Tanto per fare un esempio: il corpo elettorale della maggiore potenza occidentale ha fatto succedere ad Obama, che dell’empatia aveva fatto il proprio motto caratteristico, Tramp che si era annunciato, nella sua campagna elettorale, come costruttore di muri. Segno di un umore popolare che sembra non voler cercare nella cooperazione sociale il superamento delle difficoltà individuali e collettive.
  Vari studiosi, del resto, vanno mostrando anche i lati negativi dell’empatia, come il suo portare a falsare decisioni che dovrebbero basarsi sulla giustizia, l’oggettività, l’imparzialità.
  Tra gli studiosi, ad ogni buon conto, non c’è accordo su quello che la parola empatia dovrebbe significare. Dando vita ad un dibattito che coinvolge studiosi delle neuroscienze sociali, filosofi, psicologi, politologi, giuristi, letterati. Dei tanti punti di vista dai quali si può inquadrare questo atteggiamento dell’animo umano, della sua connessione con le neuroscienze e con la tecnologia, persino della strumentalizzazione a fini di profitto operata nel campo dell’economia, ci dà conto Laura Boella -che, oltre che quella di scrittrice, esercita la professione di docente di Filosofia morale- in questo libro denso di significati che vanno anche oltre il tema in se stesso e ci aiuta a capire come va il mondo.
 Boella ritiene che sia giunta l’ora di districarsi dal coacervo di significati e dare all’empatia «una declinazione plurale, legata al suo manifestarsi nelle diverse esperienze con cui rispondiamo agli altri e al mondo». Il che la porta a sostenere la tesi «che l’empatia è distinta dalla simpatia e dalla compassione e non è quindi governata dall’etica della solidarietà e della fratellanza, della condivisione di un “comune destino”, ma dal movimento e dal rischio verso l’alterità dell’altro, verso le nuove emozioni, i nuovi pensieri e desideri generati dall’incontro sensibile e corporeo tra due esseri umani». Una tesi che apre a sua volta altri problemi, ai quali l’autrice non si sottrae e che vengono affrontati in una serie di capitoli in cui l’empatia disegna il suo cammino attraverso vari aspetti del vivere umano, con il suo carico di positività e negatività, sempre guardandosi dal rischio di una concettualizzazione unificante e ricordandosi che «di essa si può parlare solo facendo riferimento ai piani e ai contesti specifici di esperienza con tutte le loro contraddizioni e novità, i loro limiti e fallimenti».

L’incipit: Nel corso degli ultimi quindici anni, l’empatia è diventata il nuovo mito, individuale e collettivo, sull’onda della diffusione dei risultati della ricerca sul cervello, in particolare nell’ambito delle neuroscienze sociali. Gli esseri umani sono considerati “animali emopatici” e molti dati documentano l’importanza, per l’evoluzione della specie, dei processi biologici che hanno permesso di rafforzare le forme altruistiche e cooperative dell’interazione sociale. Il valore dell’empatia per la convivenza è balzato in primo piano, nel dibattito pubblico, in un momento critico, quello in cui la società contemporanea, attraversata da dinamiche globali, dal web alla finanza alla tecnologia, si è trovata ad affrontare il problema della lacerazione dei legami interpersonali, del trionfo dell’avidità, della lotta per l’accaparramento delle materie prime, dell’individualismo e dell’odio per chi non appartiene al gruppo.
Le aspettative riposte nella “civiltà dell’empatia dono però rapidamente declinate.

L’autrice: Laura Boella insegna Filosofia morale all’Università degli Studi di Milano. Per Raffaello Cortina ha pubblicato, fra gli altri, Sentire l’altro, Conoscere e praticare l’empatia (2006) e Il coraggio dell’etica. Per una nuova immaginazione morale (2012).

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