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La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
AA.VV. (a cura di Eide Spedicato Iengo), Franco Angeli, Milano, pp.318, € 39,00.
Indiscusse protagoniste di questo libro sono le parole, o, meglio, le piste di riflessione cui conducono quelle qui indagate. Il lettore incontrerà parole che si usano ogni giorno e quelle che rinviano a domande senza tempo; quelle che si interrogano sul processo di discontinuità qualitativa in cui viviamo e quelle che hanno cambiato profondamente e vorticosamente il rapporto con la realtà familiare, politica, sociale, economica, comunicativa dell'oggi. Si imbatterà nei vocaboli che riflettono il processo di ibridazione tra l'individuo e la tecnica, e in quelli che discutono sul tema degli squilibri ambientali e delle politiche del territorio. In questa mappa concettuale che si interroga sulla fase attuale della nostra modernità figurano anche lemmi che rinviano a realtà in fieri (tutte da decifrare), e voci che, segnalando gli effetti di ingranaggi sociali traballanti, esigono risposte di convivenza al rialzo.
Intenzionalmente strutturate sui contributi di competenze disciplinari, registri interpretativi, linguaggi diversi, queste pagine invitano, dunque, ad approfondire la lettura del nostro presente sempre più articolato e complesso, ma anche inequivocabilmente affollato da vulnerabilità e inquietanti spaesamenti.
L’incipit: Come sostiene, a ragione, Francesco Merlo nel suo Sillabario dei malintesi, «più del tempo e dello spazio, la storia la fanno le parole[1]». Le parole che usiamo quotidianamente; quelle che soffrono di disorientamento e di afasia; quelle che creano fraintendimenti e malintesi; quelle che producono spaesamenti e processi di de-identificazione; quelle che sostano nella nicchia dei luoghi comuni e delle semplificazioni; quelle «nomadi, che non trovano approdo perché la realtà è diventato uno spazio non più garantito»[2]; quelle che orientano a porre domande per trarne ragionamenti e critica. Sono le parole, infatti, che rivelano la sensibilità collettiva di un ambiente, delineano i contorni di una mentalità, avvicinano alle tonalità e agli umori del pensiero sociale, rivelano le zoppie, le tensioni, le fratture, le derive di un’epoca.
Protagoniste delle pagine che qui i introducono sono, dunque, le parole. O, più correttamente, le piste di riflessione cui conducono quelle che, qui commentate, mettono a tema alcuni aspetti della realtà sociale accelerata, differenziata, mutevole nella quale abitiamo. Ma entriamo in qualche dettaglio.
Preciso subito che in questo repertorio alcune voci si impegnano a rispondere alle domande di sempre: quelle che l’uomo si è posto in passato e, verosimilmente, continuerà a porsi nel futuro (la vita, la morte, la guerra, la violenza, l’amore, la libertà, il potere, la temporalità).Altre, invece, si soffermano sui nuovi orientamenti valoriali e di costume, che hanno despazializzato l’esperienza individuale (come face-book o rete), dato luogo a nuove forme cognitive, comportamentali, simboliche, aggregative e, parallelamente, reso vacillanti, in tempi brevissimi, contenuti, appartenenze, sistemi valoriali, comportamenti.
Dato il radicale cambiamento nell’organizzazione della coabitazione umana, la perdita dei vecchi confini, l’indebolimento (e, talora, il collasso) delle strutture sociali che consentivano i pensiero, la progettazione e l’azione in prospettive di lungo periodo, alcuni lemmi commentano i processi che hanno modificato, profondamente e vorticosamente, il rapporto di singoli e collettività con la realtà politica, sociale, culturale, economica, comunicativa (si pensi alla “globalizzazione”, all’ “intelligenza artificiale”, alla “tecnocrazia”, i nuovi linguaggi).
Alcune voci indugiano sugli elementi-cardine della realtà sociale ammanettati a verbosità paralizzanti «che si accontentano del nirvana delle apparenze»[3] (come “welfare”); e altre accompagnano nello spazio debilitato di istituzioni sempre più traballanti e dai complessi intrecci relazionali che rischiano di compromettere lo stesso significato della convivenza sociale, il ruolo delle agenzie primarie di socializzazione, i percorsi di identificazione degli individui.
La curatrice:
Eide Spedicato lengo già professore associato di Sociologia Generale nell'Università "Gabriele d'Annunzio", di Chieti da anni si interessa della condizione femminile, della realtà delle migrazioni (in particolare di quella delle donne), del rapporto tra scenari globali e sviluppo locale nel quadro della rivalutazione dei patrimoni culturali materiali e immateriali. Tra i suoi contributi più recenti: Migrazioni femminili, politiche sociali e buone pratiche. Narrazione di sé fra segnali di inclusione e distanze sociali (con Vittorio Lannutti e Claudia Rapposelli), FrancoAngeli, 2014; Invecchiare al femminile. Giochi intellettuali, quadri ideologici, riconoscimento sociale, FrancoAngeli, 2015; Società artificiale. Dal consumismo alla convivialità (con Giovanni Bongo), FrancoAngeli, 2015; Ripensare il territorio. Percorsi e strategie per la rivalutazione dei beni collettivi locali (in collaborazione), FrancoAngeli, 2016; "Una nota in margine agli effetti sociali e culturali di un ateneo di provincia. L'Università "G. d'Annunzio" di Chieti e Pescara", in Paola Pierucci (a cura di), Cinquant'anni dell'Università "G. D'Annunzio". Storia, attualità e prospettive, FrancoAngeli, 2017.
Gli altri autori:
Domenica Calabrese, Nando Cianci, Davide D’Alessandro, Simone D’Alessandro, Rita D’Amico, Lia Giancristofaro, Francesco Iengo, Vittorio Lannutti, Massimo Palladini, Simonetta Putti, Laura Sansò, Ezio Sciarra, Iva Spedicato Murino, Pasquale Spina.
Indice delle parole
A come: (Amicizie erotiche; Amicizia eterosessuale; Amore (in rete); Analfabetismo educativo; Anglicismi; Antropotecnica; Archistar; Aspettativa; Autismo sociale)
B come: (Barbari; Bosco; Bullismo)
C come: (Città; Cittadinanza; Collezionismo; Corteggiamento; Creatività)
D come: (Dismisura; Disordine)
E come: (Economia circolare; Emozioni)
F come: (Facebook e relazioni sentimentali; Famiglia/famiglie/sfamiglie; Fuga (degli adulti); Furberia)
G come: (Globalizzazione; Guerra)
H come: (Hinterland)
I come: (Identità; Infedeltà; Inserzioni; Intelligenza artificiale; Iper-adattamento)
L come: (Libertà; Libro; Limite)
M come: (Machiavellismo; Memetica; Mercato; Metaforologia)
N come: (Neofilia; Neolingua)
O come: (Olfatto; Ombra)
P come: (Pari opportunità; Paternità al plurale; Pensiero meditante; Politica; Potere (in rete))
Q come: (Quotidianità/vita quotidiana)
R come: (Rete; Rimorchiare)
S come: (Scuola (aggredita); Singolarità; Società senza "dimore"; Sogno; Specchio; Stato)
T come: (Tecnocrazia; Tecnologia e culture; Tempo; Terremoto; Terza cultura; Tradizioni e patrimonio culturale)
U come: (Umano o non-umano? Post-umano o Ibrividuo?)
V come: (Violenza; Vita&Morte)
W come: (Welfare)
X come: (Xylella)
Y come: (Yalta)
Z come: (Zeitgeist)
[1] Merlo F., Sillabario dei malintesi. Storia sentimentale d’Italia in poche parole, Marsilio, Venezia, 2017, p. 13.