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La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)

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Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...

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LA CAMERA DI DANTEdi Matthew Pearl, Rizzoli, Milano, pp. 448, € 20,00

 Esce per Rizzoli il secondo libro della serie Il Circolo di Dante, dopo il successo del primo, acquistato in Italia da 200.000 lettori.

Siamo, questa volta, nel Regno Unito, anno 1870. Un uomo muore in un parco malfamato di Londra sotto gli occhi di numerosi testimoni: un’enorme pietra, come un giogo, gli ha cinto il collo fino a spezzarglielo. Sulla pietra un misterioso verso biblico che rimanda alla Divina Commedia: Eccomi, sono la serva del Signore. Mentre in città altri omicidi suggeriscono la presenza di un nuovo assassino determinato a mettere in scena le punizioni del Purgatorio, il grande artista Dante Gabriel Rossetti pare svanito nel nulla. Non solo: molti dichiarano di averlo visto sulle scene del crimine. È lui il colpevole? La sorella di Gabriel – e celebre poetessa – Christina è convinta del contrario e teme che il fratello possa essere la prossima vittima. Per scagionarlo e ritrovarlo prima che sia troppo tardi, la donna riunisce un bizzarro manipolo di improbabili investigatori: Alfred Tennyson e Robert Browning, poe-ti di fama mondiale, oltre all’accademico e traduttore dantesco Oliver Wendell Holmes. Insieme a loro, Christina dà il via a una corsa contro il tempo per decifrare gli indizi letterari lasciati dall’assassino e fermare così il massacro. Tra le eleganti residenze dell’alta borghesia e i quartieri più equivoci della Londra vittoriana, tra l’austero misticismo della poesia dantesca e le dissolutezze degli artisti bohémien, Matthew Pearl conduce il lettore in un labirinto vertiginoso di finzione e realtà, e ritorna ai suoi temi più cari che lo hanno reso celebre con Il Circolo Dante.

 

 L’incipit:    

Mio caro Longfellow,

Mi è stato assicurato che dovrei essere ricevuto con cortesia in Europa, e credo che preferirei trovarmi in qualsiasi altro posto sulla terra che a bordo di questo transatlantico, dove un uomo infastidisce e viene infastidito dalla stessa ventina

di individui ogni giorno. Invecchiando, mi rendo conto che vi sono poche persone viventi rimaste che io abbia voglia d’incontrare e pochi traguardi a cui aspirare. Ho invece un certo desiderio di rivedere ancora una volta i luoghi che rammento dai miei viaggi di giovinezza, o quelli di cui ho letto ma che non ho mai avuto modo di visitare.

Per ciò che concerne la condizione intellettuale dei passeggeri che non si chiamano Holmes, dovrei dire che i loro volti sono prevalentemente vacui, i loro possessori mezzi ipnotizzati, a quanto pare, dal pulsare monotono e dal tremore

dell’enorme mostro marino sul cui dorso stiamo viaggiando.Enfatizzo. Sembra ch’io abbia meno idee ed emozioni del solito.

A parte una breve vacanza, non ho in programma di far nulla di più importante che togliermi un poco di ruggine di dosso e divertirmi, e al tempo stesso rendere la visita della mia preziosa compagna più piacevole di quanto non sarebbe stata se si fosse imbarcata senza di me.

[…] C’è qualcos’altro che stuzzica la mia mente, mio caro Longfellow. Sono diventato una continua sorpresa per me stesso nel constatare i cambiamenti che gli anni, e uno specifico periodo di oscurità che non ho bisogno di menzionare, hanno portato con sé. È un movimento in avanti; è come cambiar di posto in una galleria di quadri – la luce sbiadisce da questo dipinto e cade su quello, cosicché ci si ritrova a chiedersi dove sia finito il primo e, al contempo, d’un tratto e tutto insieme si comprende il significato del secondo. Che strana vita è questa! Forse ho creduto che un viaggio potesse allontanarmi da certi ricordi di… lascio questa frase incompleta. Ma tali ricordi mi seguono con più insistenza, ora. Suppongo sia terribilmente americano viaggiare per centinaia di chilometri e rimanere mentalmente in America, per qualsiasi evenienza…

[…]Nel frattempo, il mio umore mi porta a domandarmi: cos’è la fede? Dev’essere la serena convinzione che esista qualcosa di non dimostrato. Una fede sufficientemente sincera, dicono gli studiosi di religione, può ottenere molto. È dunque possibile che noi umani possediamo un’altra cosa che è l’opposto della fede, e che è altrettanto importante, se non di più? La consapevolezza che alcune cose apparentemente immateriali – memorie, paure, la nebbia degli incubi – siano meri prodotti dell’immaginazione. Quando tento di lasciarmi alle spalle le mie, esse prendono la forma di una bestia avida che, abbandonata nel fitto del bosco, da domestica che era si inselvatichisce furiosamente, per darmi la caccia ovunque io sia. Prega affinché, mentre io attraverso il Vecchio Mondo, la fiera trovi qualche nuova pista da seguire!

                                                                      Sempre sinceramente tuo,

                                                                       Oliver Wendell Holmes

 

 

L’autore: Matthew Pearl, nato a New York nel 1975, si è laureato in Letteratura inglese e americana a Harvard e in Legge a Yale. I suoi libri, tradotti in più di trenta Paesi, sono stati tutti bestseller del New York Times. Tra i suoi romanzi, pubblicati da Rizzoli e disponibili in BUR, ricordiamo: Il Circolo Dante, L’ombra di Edgar, Il ladro di libri incompiuti e L’ultimo cacciatore di libri. Il suo sito è www.matthewpearl.com

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A passo d'uomo

Parole al vento

VECCHIAIA

di NANDO CIANCI

La parabola della parola "vecchiaia": da evocatrice di saggezza e rispetto a termine da nascondere e negare- La vuota retorica "del nuovo"

Grande studio (ambizione) degli uomini mentre sono immaturi, è di  parere uomini fatti, e quando sono uomini fatti, di parere immaturi.   
 
(G. Leopardi, Zibaldone, 16. Settem. 1832).

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PUNTATE PRECEDENTI

Magnanimità
Gradimento 
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Penelope e 'a carogna 
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