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STAGIONALITÀNutrirsi con i cibi di stagione è la miglior medicina preventivadi Sergio Maria Francardo ed Enrico Mariani, Edilibri, Milano, 2019, pp. 160. € 18,00.

Oggi abbiamo la possibilità di gestire correttamente la nostra alimentazione, anche sul piano della quantità e della qualità, grazie alle conoscenze acquisite dalla ricerca medica.
Negli ultimi decenni abbiamo tuttavia perso di vista il rapporto dei vari alimenti vegetali con il loro ciclo stagionale, soprattutto per il crescente impiego di tecniche forzate di coltivazione e conservazione che li rendono disponibili tutto l’anno sui banchi della spesa. Nel passato, quando il momento della semina veniva scelto osservando la disposizione degli astri nel cosmo, era ancora riconosciuto il legame tra la vita delle piante in una stagione e la condizione dell’uomo in quello stesso periodo. Questa relazione si manifesta quando d’inverno la natura ci dona le arance e i pompelmi, ricchi di vitamina C, per contrastare i malanni e le insidie della stagione fredda, oppure quando d’estate ci offre i meloni, che favoriscono la dispersione del calore corporeo. Ma in generale tutti i frutti, anche quelli meno “nobili” e appetibili, hanno delle importanti qualità nutritive se assunti nell’arco di tempo del loro ciclo naturale di maturazione. Anche oggi, nonostante le alterazioni climatiche dovute all’inquinamento, la natura continua a offrirci ritmicamente i suoi frutti: gli scrigni più preziosi per la nostra salute.

Le recensioni: Un saggio che è più di una guida. Un’analisi approfondita in chiave scientifica di tutti i prodotti – frutta e verdura – che la natura ci offre mese per mese, a sostegno della tesi che seguire un’alimentazione stagionale ci aiuta a prevenire e a combattere le malattie. La ricerca, condotta con perizia, si snoda attraverso i contributi dei due autori, entrambi medici, che spiegano dapprima l’importanza della sincronia tra ritmo psico-fisico e ritmo della natura nelle singole stagioni, quindi illustrano in un vero e proprio calendario – mese per mese – tutto ciò che la natura genera da sé e il corretto utilizzo per l’alimentazione umana che, se organizzata, trova un’armonia tra stile di vita e abitudini alimentari. Un saggio che parla ai sensi, anche attraverso spezie e aromi, alla riscoperta dei sapori autentici e dei giusti "stimolatori" dei processi di digestione e assimilazione. (https://twnews.it/it-news/la-stagionalita-degli-alimenti-nutrirsi-con-i-cibi-di-stagione-e-la-migliore-medicina-preventiva, 31 ottobre 2019)

[…] Un manuale, oltre che un saggio, che offre, come sistema di prevenzione alle malattie, un metodo alimentare che possa sfruttare i prodotti stagionali. Tale metodo che, non solo indica i benefici per il nostro organismo ristabilendo l’equilibrio tra ritmo psico-fisico e ritmo naturale, descrive anche un processo agricolo che ha subito un grande cambiamento negli ultimi decenni alla luce dei progressi tecnologici.

Rispettare un’alimentazione stagionale significa porre attenzione alla ciclicità della natura, che, mese per mese, offre i suoi prodotti da usufruire al massimo delle loro proprietà. Rispettare la stagionalità, però, significa anche rispettare la diversità alla luce della varietà dei prodotti che si presentano in natura. Tuttavia, la chiave de La stagionalità degli alimenti risiede nel fatto che il ritmo della natura va perfettamente di pari passo con il ritmo biologico umano: riconoscere tale equilibrio significa anche essere in grado di mantenerlo per evitare che, spezzandosi, possano insorgere malattie.

Rispettare la stagionalità dei prodotti significa, però, anche stabilire un’alimentazione che rispetti la tradizione e che limiti lo sfruttamento del terreno in maniera incontrollata, dal momento che Francardo e Mariani riportano autorevoli studi scientifici che confermano che le proprietà nutritive dei prodotti stagionali, nel rispetto dei tempi di maturazione, siano di gran lunga superiori a quelli coltivati artificialmente. […]

(https://www.corrieredellospettacolo.net/2019/11/16/a-ritmo-della-natura-la-stagionalita-degli-alimenti-di-francardo-e-mariani/,30 novembre 2019)

L’incipit: La stagionalità degli alimenti ha un legame profondo con il ritmo insito nella natura umana. Un’alimentazione sana ed equilibrata dovrebbe quindi porre in primo piano l’importanza di nutrirsi secondo il ritmico alternarsi delle stagioni e dei mesi.
Vediamo che la natura ci offre costantemente delle grandi occasioni “metaboliche”, incarnate dai vari frutti e verdure prodotti nel corso dell’anno, che realizzano per noi, possiamo proprio dirlo, il corretto “equipaggiamento” per affrontare le difficoltà, ma anche le opportunità, legate ai diversi momenti stagionali e meteorologici.
Ad esempio, la natura ci offre gli agrumi durante l’inverno e le albicocche alla fine della primavera; le loro proprietà nutritive sono diverse e proveremo a considerarne le differenze, ma resta un punto fermo, cioè che la pianta affronta condizioni simili a quelle che incontriamo noi in quel momento, in quella stagione: è questa davvero la chiave dell’importanza e del valore di quel frutto e di quella verdura. Oltre alle conoscenze della nostra tradizione, oggi ci sono diversi studi scientifici che evidenziano come i vegetali consumati nella loro specifica stagione di maturazione posseggano proprietà nutritive superiori rispetto a un frutto o a una verdura maturati al di fuori del proprio arco temporale ideale.
Possiamo anche dire che le conoscenze relative alle quattro stagioni rappresentano un’opportunità per comprendere il valore dei cibi in rapporto al diverso operare delle forze cosmiche e atmosferiche sulla vita della flora terrestre. L’importanza di questa relazione era ben conosciuta nel passato, quando il momento della semina veniva scelto in base alla diversa disposizione nel cosmo degli astri, in particolare la luna, durante il loro ciclo annuale.
Naturalmente l’influenza dei corpi celesti sulla vita delle piante, e quindi sulle attività agricole, varia nelle diverse regioni della terra e nel corso dell’anno. Perciò, quando oggi sentiamo parlare di alimenti a chilometro zero, nonostante questa espressione sia mutuata dalla vendita delle automobili, troviamo che possa certamente essere uno stimolo a ritrovare un rapporto di armonia con il luogo e il clima in cui viviamo.
La produzione degli alimenti deve quindi tornare a essere in accordo con i luoghi in cui vengono consumati per diverse ragioni; è importante ad esempio mantenere viva la tradizione culinaria locale, ridurre l’inquinamento ambientale dovuto al trasporto dei cibi e favorire il mantenimento delle aree agricole nei pressi dei centri abitati. Tornare, quando è possibile e senza fanatismo, a un atteggiamento di ricerca del cibo nelle aree limitrofe all’abitazione favorisce un riequilibrio degli usi alimentari e un rapporto con il territorio non esasperato dalla produzione intensiva.

Gli Autori:

Sergio Maria Francardo, esercita come medico a Milano dal 1980. È membro fondatore del Comitato tecnico-scientifico per la Medicina complementare della Regione Lombardia. Ha tenuto seminari e corsi di alimentazione nell’ambito delle attività legate all’agricoltura biodinamica. Con Edilibri ha pubblicato I semi del futuro - Riflessioni di un medico sui cibi transgenici (2001) e Medicina antroposofica familiare (2004).

Enrico Mariani, medico dal 1978, specializzato in scienza dell'alimentazione e in medicina dello sport. Primario ospedaliero di medicina generale a Milano (1992-2010) e medico sociale di squadre di calcio professionistiche (1994-2009), è autore di circa 30 pubblicazioni scientifiche inerenti a temi di alimentazione, salutogenesi e fisiologia sportiva su riviste di settore. Attualmente esercita la libera professione a Milano.

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