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BASKET

Viaggio on the road tra luoghi e leggende del basket USA
di Alessandro Mamoli e Michele Pettene, Rizzoli, Milano, 2019, pp 352, € 22,00)

Partendo da Springfield nel Massachusetts, la culla del nuovo Gioco inventato nel 1891 dal professor Naismith in una fredda notte d’inverno, Mamoli e Pettene si sono lanciati insieme in un lungo viaggio on the road costellato di luoghi leggendari e protagonisti unici, con un semplice filo conduttore. L’amore per il basket, uno degli sport più spettacolari e seguiti al mondo, nato in una grande nazione che a fine Ottocento stava ancora cercando di costruirsi un’identità, una Storia collettiva, degli eroi in cui credere.
Tra appunti di viaggio, migliaia di chilometri in macchina, dialoghi con personaggi di culto e visite nelle cattedrali cestistiche americane, i due autori hanno ricostruito alcune memorabili storie scoprendo un nuovo modo di raccontare gli USA, attraverso l’incredibile epopea di un gioco nato sui campetti e assurto alla gloria stellare della NBA. Dopo i licei di Kobe Bryant e Wilt Chamberlain, il ruvido playground d’infanzia di Kevin Durant, le rivalità universitarie più nobili d’America e un pellegrinaggio indimenticabile attraverso le leggende dello Stato dell’Indiana, il tributo a James Naismith si chiuderà nel Kansas, a Lawrence, dove il Doc riposa in pace, felice di aver lasciato questo mondo migliore di come l’aveva trovato.

«Basketball Journey è un tributo al Doc, James Naismith. Tutti coloro che sono stati travolti dalla sua invenzione dovrebbero almeno una volta nella vita andare a trovarlo, laggiù nel Kansas. Un gesto di riconoscenza dovuto per un beneficio ricevuto.
Un dono inestimabile: la Pallacanestro.»

Basketball Journey è un viaggio sulle strade della pallacanestro, tra miti e imprese, personaggi e storie del basket USA. I due autori hanno tradotto su carta le esperienze, gli appunti, gli incontri, le testimonianze, le parole di un’avventura on the road sviluppatasi per migliaia di chilometri attraverso gli States, raccontando alcune delle pagine più incredibili legate al basket e a questo straordinario paese.
Filo conduttore del libro è proprio l’amore per il basket, nonché un tributo al creatore di questo sport così amato in tutto il mondo: James Naismith. Secondo i due autori, tutti coloro che sono stati travolti dalla sua invenzione – anno 1891 – dovrebbero almeno una volta nella vita andare a trovarlo, laggiù nel Kansas, a Lawrence dove è sepolto. Un gesto di riconoscenza dovuto per un beneficio ricevuto. Un dono inestimabile: la pallacanestro.
Il viaggio di Mamoli e Pettene parte proprio da Springfield, la città del Massachusetts dove, in una fredda notte d’inverno, il professor Naismith inventò un nuovo gioco per i suoi studenti. Da lì, prima dell’approdo finale in Kansas, i due “esploratori del basket” toccano una serie di luoghi leggendari, incontrando personaggi come il mitico Bobby Plump in Indiana, visitando i licei di Kobe Bryant e Wilt Chamberlain, le università più nobili (e rivali tra loro) d’America, il paesino di Larry Bird, il playground della durissima Goodman League a Washington e tanto altro.
Un percorso alle radici di alcune delle storie più elettrizzanti, significative, memorabili o semplicemente irresistibili che gli USA custodiscono, scoprendo un nuovo modo di raccontare, attraverso il basket, un paese così lontano e così vicino allo stesso tempo.
(Francesco Mecucci, https://www.neverendingseason.com/basketball-journey-mamoli-pettene/, 12 novembre 2019)

L’incipit: La ricordo ancora come fosse ieri, avevo sei anni.
La mia prima lezione di minibasket alla scuola elementare di piazza Sicilia, a Milano, con il mitico professor Bubba.
«Allora ragazzi, oggi vediamo che è il più veloce.»
Dobbiamo toccare gli altri bambini che scappano sparsi nel campo, nel minor tempo possibile. Ci sono anche quelli di seconda elementare, si fa dura.
È il mio turno, sono l’ultimo.
Il Bubba mi mette un braccio attorno alle spalle, guarda gli altri e dice: «Occhio che questo corre, eh!».
Pronti, via!
Li tocco tutti in pochi secondi.
Vinco la gara.
Mi sento felice.
Quel giorno, pur senza fare un solo tiro a canestro, mi innamorai di quella sensazione: gioia e gratificazione.
Fu il primo contatto.
Qualche anno dopo mio padre mi portò a una partita dell’Olimpia Milano.
Si giocava al Palalido. Simac Milano-Mulat Napoli.
A metà secondo tempo Mike D’Antoni ruba una palla in difesa e parte in palleggio.
All’altezza della linea di metà campo gli sbarrano la strada, ma con la coda dell’occhio sul lato sinistro vede un compagno e fa l’unica cosa che gli sembra possibile. Un passaggio dietro la schiena che taglia gli ultimi quattordici metri di campo e finisce nelle mani di Cedric Henderson che pianta una schiacciata terrificante facendo saltare in piedi i cinquemila del Palalido, me compreso.
La gara si interrompe.
I giocatori della Mulat a turno vanno a stringere la mano a D’Antoni. Dopo due minuti di applausi finalmente si ricomincia a giocare.
Ricordo di essermi girato verso mio padre e avergli detto: «Papà, voglio tornare anche la prossima volta».

Gli autori: Alessandro Mamoli (Rho 1973), ex cestista nell’Olimpia Milano di Mike D’Antoni ed ex allenatore di squadre giovanili di basket, è oggi giornalista. Dal 2004 è conduttore tv per Sky Sport dove commenta la NBA e la NCAA. Ha seguito sul posto 7 finali NBA e 4 Final Four NCAA. È stato coautore del best seller di Marco Belinelli Pokerface (2015).

Michele Pettene (Cerea, 1986), giornalista e consulente aziendale, si occupa di cinema, pallacanestro, rock e comunicazione. Scrive per “Esquire Italia”, “L’Ultimo Uomo”, Sky Italia. Ha scritto anche per “Rivista Ufficiale Nba” e “GQ”. È stato autore del romanzo sportivo La morte è certa, la vita no (2015).

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(G. Leopardi, Zibaldone, 16. Settem. 1832).

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