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La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
Duemila anni fa, il maestro Lucio Orbilio Pupillo aveva identificato nei genitori troppo ambiziosi uno degli inconvenienti professionali dell’insegnamento nell’antica Roma.
Nel XVIII secolo, quando anche grazie al giovane Mozart i bambini prodigio diventarono un fenomeno di moda, molti europei cominciarono a curare i propri figli come piantine di serra, nella speranza di veder sbocciare un Wunderkind.
Oggi, però, la pressione per ottenere il massimo dai propri figli sembra essere onnipervasiva. Vogliamo che abbiano il meglio di ogni cosa e che siano i migliori in ogni campo. Vogliamo che diventino artisti, studiosi e atleti, e che scivolino attraverso la vita senza conoscere difficoltà, dolori, fallimenti. Questa tendenza nell’educazione dei figli, nella sua forma più estrema, ha dato vita a diverse definizioni: genitori-elicottero, perché mamma e papà volteggiano costantemente sopra la prole; ipergenitori; nei Paesi scandinavi si parla ironicamente di genitori-curling, freneticamente impegnati a levigare il ghiaccio davanti ai piedi dei propri pargoli; in Giappone le mamme-educatrici dedicano ogni istante della giornata a guidare i propri ragazzi nel loro percorso scolastico. […]
Per stare al passo, o anche solo per riuscire a cavarsela, un numero più alto che mai di ragazzi –più di sei milioni nei soli Stati Uniti- assume farmaci che agiscono sull’umore e sul comportamento. Perfino i neonati, ormai, cominciano a mandare giù i primi antidepressivi con il latte del biberon. In tutto il mondo, dal 1933 a oggi è triplicato il numero di ricette per (…) farmaci finalizzati a controllare l’iperattività infantile. Gli esperti temono che molti genitori abbiano preso l’abitudine di usare gli psicofarmaci come un normale strumento educativo. Un medico di un ricco sobborgo newyorkese, a tutti i genitori che si rivolgono a lui perché prescriva il Ritalin, adesso fa questa domanda: «Lo vuole per rendere più semplice la vita di suo figlio o la sua?».
(Carl Honoré, Genitori slow, Rizzoli, Milano, pp. 9-17)
Per saperne di più sulla giornata mondiale della lentezza: www.vivereconlentezza.it