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La nascita della cultura, di Carlo Sini e Telmo Pievani, Jaca Book, Milano, 2020, pp. 96, € 16,00.
«Alzarono gli occhi e avvertirono il Cielo»: sono le parole con le quali Vico descrive la nascita, negli ancestrali abitatori della gran selva, di una coscienza umana, educata dal linguaggio, dal senso del pudore, dalla obbedienza alle leggi. Come raccontano la paleoantropologia e la scienza evoluzionistica di oggi la nascita dell'uomo culturale? Telmo Pievani e Carlo Sini, in un intenso dialogo e in un aperto confronto, ripercorrono le tesi e le ipotesi che disegnano tuttora un orizzonte ricco e complesso, non si nascondono i problemi, convengono con la necessità di una revisione di alcuni aspetti del senso comune filosofico e scientifico, al fine di fare del tema essenziale della nascita dello spirito umano un oggetto di ricerca quanto mai aperto e concreto; una ricerca cioè che, nello spirito del lavoro di Luigi Luca Cavalli-Sforza, non si riduca a visitazioni solo specialistiche e a reciproche ignoranze o incomprensioni.
L’incipit: Sini: Inizierei il nostro dialogo con delle considerazioni tratte dal fondamentale libro di Luigi Luca Cavalli-Sforza, Evoluzione culturale (1989), Istituto della Enciclopedia Italiana, Treccani, Roma, 2019; e in particolare dal tuo prezioso saggio che accompagna il libro (Gli intrecci tra biologia e cultura, a partire da Luigi Luca Cavalli-Sforza): così siamo subito al centro del nostro tema.
Ricorderei anzitutto al lettore la pagina iniziale del tuo scritto, un lavoro che è una presentazione molto ampia ed efficace della ricerca grandemente innovativa di Cavalli-Sforza, ma la faccio precedere da un’osservazione che dice: «Le onde migratorie in un luogo lasciano tracce genetiche e linguistiche allo stesso tempo» (p.105). Penso che questa frase susciti ancora in molti (e di sicuro anche in me) una sorta di “stupore cartesiano”; siamo talmente abituati da secoli alla separazione netta tra le produzioni del corpo e quelle dello spirito, quindi alla separazione dei due regni della natura e del pensiero, che di primo acchito la dichiarata, clamorosa soppressione di questa differenza ci lascia fortemente stupiti. Questa constatazione mi sembra significativa anche per un altro aspetto; la perdurante distanza tra quelle che sono state definite le “due culture”. Il mio stupore dice della mia colpevole ignoranza dei progressi della scienza e così resto colpito di fronte a conoscenze che sono state certamente e grandemente innovative anni fa, ma che ora, per gli scienziati, penso siano ovvie. Vorrei però aggiungere che all’interno della mia sensazione di stupore si è risvegliato un ricordo di un evento di molti anni fa, quando mi capitò di leggere un bellissimo libro di Giacomo Devoto (credo che fosse I dialetti delle regioni d’Italia, Sansoni, Firenze, 1972): l’autore, in forza delle sue straordinarie competenze filologiche, ricostruiva i percorsi della progressiva discesa di popolazioni indoeuropee in Italia attraverso le tracce che quei percorso avevano lasciato nei dialetti delle popolazioni autoctone: lessi e rimasi stupefatto della potenza della scienza filologica. Oggi si potrebbe forse avviare una ricerca parallela sulla base del DNA (credo), ma nel primo caso restavamo all’interno delle scienze dello spirito (il linguaggio ecc.); nel caso di Cavalli-Sforza questa frattura si è colmata e alla meraviglia si aggiunge subito il desiderio di conoscere il come e il perché.
Gli autori:
Carlo Sini ha insegnato per trent’anni Filosofia teoretica all’Università degli Studi di Milano. È Accademico dei Lincei e membro di altre accademie e istituzioni culturali italiane. Tra i volumi pubblicati di recente da Jaca Book:Lo specchio di Dioniso. Quando un corpo può dirsi umano? (con C.A. Redi, 2018); Trittico (2018); La vita dei filosofi (2019); Perché gli alberi non rispondono (con G. Pasqui, 2020); E avvertirono il cielo. La nascita della cultura (con T. Pievani, 2020).
Telmo Pievani è professore di Filosofia delle scienze biologiche presso l’Università di Padova. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche nei campi della biologia evoluzionistica, dell’evoluzione umana, della filosofia della biologia e della filosofia della scienza. Collabora con “Il Corriere della Sera”, “Le Scienze” e “Micromega”. Tra i suoi libri: La vita inaspettata. Il fascino di un’evoluzione che non ci aveva previsto (Milano 2011); La fine del mondo (Torino 2012); Homo sapiens. Il cammino dell’umanità (Novara 2013); Anatomia di una rivoluzione. La logica della scoperta scientifica di Darwin (Milano 2013); Evoluti e abbandonati (Torino 2014); Come saremo (con L. De Biase, Torino 2016); Libertà di migrare. Perché ci spostiamo da sempre ed è bene così (con V. Calzolaio, Torino 2016); Homo Sapiens e altre catastrofi. Per un’archeologia della globalizzazione (Milano 2018); Imperfezione. Una storia naturale (Milano 2019); E avvertirono il cielo. La nascita della cultura (con C. Sini, Milano 2020).