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La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)

Cos'è Scuolaslow

Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...

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LANDI                        SPICOLA                       MASTROCOLA    

Si susseguono negli ultimi mesi le pubblicazioni di insegnanti della scuola statale che propongono il loro punto di vista sulla scuola e sul suo rapporto con il mondo, narrando le proprie esperienze e riflettendo su di esse. Fra gli ultimi libri apparsi ne ricordiamo tre, sui quali torneremo in futuro con più approfondite recensioni. Tutti e tre  partono, sia pure da punti di vista diversi, da considerazioni critiche sullo stato attuale della scuola, che vengono esposte con 

diverse forme espressive (il saggio, il racconto, la lettera). Diverse sono anche le vie d’uscita che essi indicano ad un sistema ritenuto avaro di gratificazioni e prodigo di problemi e difficoltà. Tutte le autrici, però, protestano il loro amore per la professione docente.  

                               

La scuola s’è rotta. Lettere di una professoressa, di Mila Spicola, Einaudi, Torino, pp. 200, € 18,00.
Il libro. Quindici lettere di una professoressa (a diversi destinatari, alcuni reali e viventi, altri che ci guardano dall’Olimpo dell’universo educativo) per raccontare la scuola italiana. A Don Milani: «Quaranta anni fa ci avevi convinti tutti. Noi insegnanti e quelli che decidono. Avevamo capito la tua lezione. Ci abbiamo provato a fare una scuola migliore. E l’avevamo anche fatta, lasciamelo dire, prima che arrivasse questo disastro». Al Ministro dell’Economia ( e per conoscenza a quello dell’Istruzione): «Lei sta obbligando molti docenti italiani a violare la legge. E’ esattamente quello che accade in tante scuole italiane. Cosa significa infatti ammassare più alunni di quanti un’aula può contenerne, se non violare la legge? Sono ben tre le norme violate: la normativa antincendio, quella per la sicurezza negli edifici e quella igienico-sanitaria». E poi, ancora, lettere a Leonardo Sciascia, al primo della classe, all’ultimo della classe, ad una mamma… Il tutto per MILA_SPICOLAdifendere il “bellissimo mestiere” dell’insegnante dal “disastro della scuola italiana”.

L’autrice insegna Arte e Immagine alla scuola media, nella periferia di Palermo.

Togliamo il disturbo. Saggio sulla libertà di non studiare, di Paola Mastrocola, Guanda, Parma, pp. 280, € 17,00.
Il libro viene così presentato dall’autrice: «Questo libro è una battaglia, perché la cultura non abbandoni la nostra vita e prima di ogni altro luogo la nostra scuola, rendendo il futuro di tutti noi un deserto. È anche un atto di accusa alla mia generazione, che ha compiuto alcune scelte disastrose e non manifesta oggi il minimo pentimento. Infine, è la mia personale preghiera ai giovani, perché scelgano loro, in prima persona, la vita che vorranno, ignorando ogni pressione, sociale e soprattutto famigliare. E perché, in un mondo che li vezzeggia, li compatisce, e ne alimenta ogni giorno il vittimismo, essi con un gesto coraggioso e rivoluzionario si riprendano la libertà di scegliere se studiare o no, sovvertendo tutti gli insopportabili luoghi comuni che da almeno quarant’anni ci governano e ci opprimono ».

PAOLA_MASTROCOLAL’autrice . Paola Mastrocola insegna Lettere in un liceo scientifico. Fino al 1999 ha pubblicato poesie e saggi sulla letteratura del Trecento e Cinquecento. Dal 2000, presso Guanda ha pubblicato cinque romanzi (La gallina volante, Palline di pane, Una barca nel bosco, Più lontana della luna e La narice del coniglio), il pamphlet narrativo La scuola raccontata al mio cane, il romanzo-favola Che animale sei?.

 

Tutta colpa dei genitori. La versione della profe, di Antonella Landi, Mondadori, Milano, pp. 180, € 16,00.
Il libro. Qui l’ostacolo più potente al lavoro quotidiano del docente non viene dagli “studenti indomiti”, né dai tagli ai fondi, Né dal cattivo stato delle strutture scolastiche. La colpa, il titolo non ammette dubbi, è dei genitori. Dei quali l’autrice fa un impietoso campionario: l’ assente, il disarmato, il delegante,il “ggiòvane”, quello che “lasciamo che si esprimano!”, quello che ha studiato e fa sfoggio di cultura e quello che “troppo studio fa male”, quello arrogante, competitivo, che fa i compiti al figlio. Una galleria umana tratteggiata con poca pietas educativa, molta ironia, punte di sarcasmo. Un po’ più di indulgenza, invece, per gli studenti che di questi genitori sono prodotto. Partendo dall’osservazione del disorientamento che accomuna genitori e figli, si giunge a questa  certezza: «finché i genitori non andranno nella stessa direzione della scuola, e non combatteranno dalla stessa parte della barricata, e non remeranno con gli insegnanti lungo il medesimo senso del fiume, le fatiche di tutti saranno completamente sprecate ». Bisognerà approfondire, naturalmente, chi stabilisce qual è il corso che il fiume deve seguire. Ma su questo, come abbiamo già detto, torneremo in sede di recensione.
ANTONELLA_LANDIL’autrice . Antonella Landi  insegna Lettere in una scuola superiore di Firenze, dove vive. Firma una rubrica settimanale dedicata alla scuola sulle pagine fiorentine del "Corriere della Sera". Per Mondadori ha pubblicato La Profe. Diario di un'insegnante con gli anfibi (2007) e Storia parecchio alternativa della letteratura italiana (2008).

 

 

 

 

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La parabola della parola "vecchiaia": da evocatrice di saggezza e rispetto a termine da nascondere e negare- La vuota retorica "del nuovo"

Grande studio (ambizione) degli uomini mentre sono immaturi, è di  parere uomini fatti, e quando sono uomini fatti, di parere immaturi.   
 
(G. Leopardi, Zibaldone, 16. Settem. 1832).

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