Novità
Scuola Slow è anche su Twitter (https://twitter.com/Scuolaslow) e su Facebook (https://www.facebook.com/scuola.slow)
La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
di Moreno Montanari, Mursia,Milano, pp. 170, € 14,00
Il libro: Partendo dalla prospettiva indicata nell’ incipit (che potete leggere qui sotto e che si richiama a Nietzsche) Montanari invita a liberarsi dalla tendenza a considerare patologica ogni forma di disagio esistenziale per provare a pensare filosoficamente "la fatica di essere se stessi". Capitolo dopo capitolo, il volume si dipana in un percorso nel quale la malattia e l'eccesso di medicalizzazione, l'ansia da prestazione e il senso d'inadeguatezza, la bassa soglia di sopportazione delle difficoltà, il risentimento e il senso di colpa rispetto al tempo passato, la frustrazione per quello presente e l'angoscia per quello futuro, la relazione tra la paura di morire e quella di vivere si trasformano in opportunità per esaminare il nostro modo di essere al mondo e per vedere se l'esistenza,
di NANDO CIANCI
Non è facile, contemplando un rubinetto a secco con la gola arsa dalla sete in una afosa giornata di luglio, resistere alla tentazione di abbandonarsi alle usate imprecazioni contro la classe politica. Eppure, per quanto forte sia il disagio di vedere una doccia ristoratrice ridotta a desertico miraggio, per quanto forte possa essere l’indignazione nel leggere la quotidiana caporetto della rete idrica nelle nostre cronache, occorre ricondurre questo problema al suo alveo naturale, che è quello di costituire uno degli aspetti più emblematici della vita democratica di una comunità, vale a dire della politica.
Non vi è dubbio che nella vita della comunità, cioè della polis, i politici sono quelli che, per definizione, dovrebbero essere gli interpreti più intelligenti e più sensibili del bene comune, coloro che si assumono la
di Adriano Labbucci, Donzelli, Roma, pp. 154, € 15,00
Il libro: Utilizzando anche, con abbondanza, riferimenti ad opere di studiosi e letterati, questo libro individua il camminare come una bussola per percorrere un paesaggio insieme geografico e mentale, alla ricerca di punti di riferimento, alla scoperta di un modo diverso per impostare il nostro rapporto con gli altri e con il mondo che ci circonda. Il camminare non solo è un’attività ormai poco praticata, ma spesso è anche guardata con sospetto e fastidio; un atteggiamento che può sfociare in frasi paradossali come questa: «Il pedone rimane il più grande ostacolo al libero fluire del traffico». Potrebbe sembrare una battuta di Woody Allen, ma in realtà è stata pronunciata da un gruppo di urbanisti consulenti del sindaco di Los Angeles. Si tratta, scrive l’autore, dell’«espressione tragica e surreale di quel mondo
I GENITORI DI REGGIO EMILIA: «RACCONTIAMO LA SCUOLA PER SOSTENERLA»
Preoccupati per possibili tagli, hanno scelto di percorrer una strada, più faticosa della semplice protesta, ma forse più concreta, per affermare il valore che per essi ha la scuola.
Un gruppo di genitori degli asili nido e delle scuole dell’infanzia comunali di Reggio Emilia ha ideato un progetto video e ha autoprodotto e distribuito sul web una trentina di brevissimi video in cui raccontano la propria esperienza e si “mettono in gioco”. Un modo efficace e diretto per dimostrare il valore che per essi ha la scuola e per indicare che, oltre a chiedere alle istituzioni che facciano il loro dovere, anche i cittadini possono e debbono rimboccarsi le maniche per far vivere quel grande bene comune che è la scuola.
Le informazioni relative all’iniziative sono disponibili sul sito/blog:
yurl.com/lanostrascuola.
I video sinora pubblicati sono nel sito (alla voce di menù "video racconti") e nel canale youtube: www.youtube.com/lanostrascuola
Aggiornamenti e video sul canale facebook www.facebook.com/lanostrascuola
Mangiare. Bisogno, desiderio, ossessione,
di Paolo Rossi, il Mulino, Bologna, pp. 158, € 14,00
Il libro: Basta prestare attenzione per un momento alla molteplicità delle metafore alimentari che quotidianamente utilizziamo per rendersi conto di quanta potenza antropologica e culturale sia carico il mangiare e di come nel cibo si consumino desideri primari ed emozioni profonde. Dell'immaginario dell'Occidente fanno parte Crono che divora i propri figli e il digiuno del Venerdì santo; le grandi carestie e l’obesità divenuta problema sanitario e sociale; i volti di bambini denutriti e i paté della nouvelle cuisine; i cibi spazzatura e l’esibizione sadica del corpo anoressico. Il cibo, che ha a che fare tanto con la natura che con la cultura, vissuto come drammatica necessità o come nemico da rifiutare, è un'ossessione che abita da sempre la nostra vita. Al problema della sua mancanza si è sovrapposta, nei paesi ricchi, l'attenzione –qualche volta maniacale- per un cibo