Novità
Scuola Slow è anche su Twitter (https://twitter.com/Scuolaslow) e su Facebook (https://www.facebook.com/scuola.slow)
La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
Una scuola capace di usare le tecnologie lasciando vivere l’uomo secondo il suo ritmo biologico; consentendogli di sostare, tacere, ascoltare, accelerare quando occorre e procedere lentamente quando la vita lo esige; di fermarsi a guardare il cielo e il mare; di ascoltare le profondità ancestrali della sua umanità; di ricordare “a quale silenzio bisogna dunque ridiscendere per ascoltare le pietre che cantano, e con esse il mondo”; di percorrere in libertà i territori del Grande Tempo, quello che sta nell’animo degli uomini e che l’orologio della competizione non potrà mai misurare. (da Gioventù scippata)

di Giancarlo De Cataldo (Einaudi, Torino, pp. 575, € 21,00).
L'uomo, la macchina, l'automa, di Carlo Sini, (Bollati Boringhieri, pp.124, € 14,00)
[...] Da molte parti si sta vivendo con entusiasmo l’informatizzazione dei rapporti tra scuola e famiglia. I genitori potranno sapere, con la semplice immissione di una password e con qualche clic i voti dei loro figlioli nelle varie materie scolastiche; potranno monitorare il numero delle assenze; potranno sapere se in quella precisa mattina loro figlio è a scuola oppure ha marinato le lezioni. Finalmente, dicono in tanti, finirà la possibilità dei piccoli inganni, delle bugie inventate a copertura della mancanza ai doveri scolastici. I figli dovranno rigare dritto, l’ordine sarà ristabilito. Ma siamo così sicuri che, sul piano educativo, relazionale, umano, abbiamo realizzato un progresso così cospicuo? Le cose si pssono vedere anche da un altro punto di vista. Chiedere ad Internet quello che si potrebbe sapere direttamente dai propri figli non potrebbe rappresentare una plateale confessione della nostra incapacità comunicativa?[1]
Della nostra incapacità di ascoltare il linguaggio delle parole, dei gesti, degli sguardi e dei comportamenti dei giovani? Non voglio snobbare o
Lotta di classe, di Ascanio Celestini, Einaudi, pp. 229, € 14,80. Si tratta , come scrive Repubblica, di una "storia vista dal basso, dal punto di vista di operai, immigrati, lavoratori precari" di cui Celestini "racconta l'odissea quotidiana, i pensieri e i rircordi, i sogni e la rassegnazione". Insomma: "vite di piccola gente, vendute a cinque o seicento euro al mese". L'opera di Celestini "è una sorta di antistoria d'Italia che riesce a dare voce a persone altrimenti condannate all'oblio.