Novità
Scuola Slow è anche su Twitter (https://twitter.com/Scuolaslow) e su Facebook (https://www.facebook.com/scuola.slow)
La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
di Paolo Cognetti, Einaudi, Torino, pp. 206, € 18,50
Il libro: La montagna, con i suoi silenzi, le sue pietre, i suoi ghiacciai. Come paesaggio fisico. Ma soprattutto come paesaggio dell’anima. Una montagna che non può essere considerata uno sfondo o la cornice di ambientazione del romanzo di Paolo Cognetti Le otto montagne. Perché essa vive nei personaggi che animano una storia di amicizia, di iniziazione, di dinamiche familiari, avventure. Personaggi accomunati dall’amore per la montagna.
Riportiamo, qui di seguito, stralci della recensione di Paolo De Carolis al libro Viandanti e naviganti. Educare alla lentezza al tempo di Internet, di Nando Cianci. L'intera recensione è apparsa sulla Rivista Abruzzese, che qui si ringrazia.
NANDO CIANCI, Viandanti e Naviganti. Educare alla lentezza al tempo di Internet, Tricase 2015, Ed. Youcanprint, pp. 120.
Questo libro di Nando Cianci è un punto fermo sul valore antropologico del tempo. Un lavoro imperdibile per chi si muove nei meandri delle attività umane, a cominciare dalla comunicazione e senza trascurare la formazione. Qui, volendo far ricorso alla metafora, il tempo indossa i panni, ben portati, del carnefice che trascina tutti sul patibolo, nessuno escluso negandogli un futuro anche cronologico. Per dirla con Dion Boucicault: Gli uomini parlano di ammazzare il tempo, mentre il tempo li ammazza in silenzio. Ed è a lui, quindi, che bisogna opporsi, negarsi. Come? Celebrando la lentezza. «In realtà», si dice chiaramente nel testo, «vivere con lentezza significa accelerare quando occorre, rallentare o fermarsi quando si può...». E «in definitiva: il fatto che
9 ragioni per amare il Greco, di Andrea Marcolongo, Laterza, Bari-Roma, pp. 160, € 15,00
Il libro: Croce e delizia degli studenti del liceo classico, procacciatore di notti insonni e segno di distinzione nei personali bagagli culturali, il greco antico è molto di più del pur utile esercizio mentale che tra i banchi di scuola propone astrusi segni da decifrare, paradigmi da ripetere all’infinito e costruzioni logiche affascinanti. E’, come tutte le lingue, un modo di pensare e di guardare il mondo. Un modo che coinvolge, e sconvolge, concetti fondamentali della nostra vita e della nostra cultura, a partire da quello del tempo.
Ma ci si può addentrare negli aspetti linguistici, fonetici, grammaticali, sintattici di una lingua “morta” al di fuori deicontatti “coercitivi” che la scuola impone con essa? E attraversarne la storia del suo splendore e delle sue influenze ancora vive senza farsi intrappolare in un puro esercizio di erudizione?
di Lorenzo Tozzi, Maria Elena Rosati e Gabriele Clima
Curci Young, Milano, 2015
Da sempre i bambini, osservando il comportamento degli adulti e fantasticando sul proprio avvenire, dichiarano il mestiere che vorrebbero esercitare da grandi. E lo vivono nel mondo della fantasia, come se lo stessero effettivamente svolgendo. Impiantano, nella loro immaginazione botteghe artigiane. O “vedono”, di fronte a sé, scolaresche sedute nei banchi ad ascoltare i maestri che essi saranno. Qualcuno si insedia nella cabina di un’astronave ed esplora regioni remote e d affascinanti del cosmo. Quasi tutti abbiano giocato, almeno una volta nella vita, a fare il dottore. Mestieri che durano un po’, per