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La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
Nuove prospettive, di Noam Chomsky, Raffaello Cortina, Milano, pp.120, € 12,00.
Il libro: Ha ragione Aristotele, nel ritenere che «il linguaggio è un suono con un significato» oppure è più esatto il contrario, vale a dire che esso «è un significato con un suono»? È vera la teoria “moderna”, secondo la quale la comunicazione è una “funzione” del linguaggio, o quella tradizionale che vede nel linguaggio uno strumento del pensiero?
La linguistica è una terra di enigmi irrisolti, nella quale Chomsky si inoltra per cercare risposte attraverso percorsi complessi ed impegnativi, con l’onestà dello studioso consapevole che non tutto può essere esperito dalla conoscenza umana e una apertura mentale a tutte le possibilità, anche a quella che intelligenze con struttura mentale diversa dalla nostra potrebbero trovare semplici quei problemi che a noi sembrano irrisolvibili e «stupirsi della nostra incapacità di trovare le risposte, esattamente come noi possiamo osservare l’incapacità dei topi di risolvere gli indovinelli costruiti basandosi sui numeri primi a causa della particolare architettura della loro natura cognitiva».
Visioni da Le nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley, di Michela Murgia, Marsilio, Venezia, pp. 119, € 12,00
Il libro: Ognuno di noi ha nella memoria un qualche episodio, un qualche incontro che ha contribuito in maniera significativa alla sua formazione e che, qualche volta, ha persino impresso una svolta alla propria esistenza. Non di rado questo incontro di svolta è rappresentato da un libro nel quale ci si è imbattuti. Magari in modo del tutto casuale, ma solo in apparenza; perché può accadere che dietro il caso ci sia, invece, qualcosa che cova già da prima dentro di noi e che aspetta l’occasione e la strada per manifestarsi. Il racconto di questi incontri, affidati a scrittori dalla penna coinvolgente, può diventare esperienza anche per altri, nonché occasione di piacevoli letture. Come nel caso del nuovo libro di Michela Murgia, L’inferno è una buona memoria, che narra dell’incontro della scrittrice con Le nebbie di Avaloni di Marion Zimmer Bradley e che inaugura una nuova e interessante collana, Passaparola, che Marsilio sta mandando in libreria dallo scorso agosto.
Fuggire dal rumore del mondo, di David Le Breton Raffaello Cortina, Milano, pp. 278, € 24,00
Il libro:Invasi da un rumore continuo che le epoche precedenti non avevano conosciuto, ci troviamo spesso a desiderare una tregua ristoratrice per le orecchie e per la mente, un ritorno ad una condizione nella quale sia possibile percepire solo i suoni della natura, a guardarci dentro senza essere continuamente distratti dalla folla dei suoni e dei rumori che provengono da ogni dove: dal traffico, da radio, tv e stereo accesi a tutto volume nell’appartamento vicino o nell’auto in transito, dal diffusore di suono della pizzeria che non ti lascia mangiare in pace né conversare con gli amici, dal trillare dei mille telefonini che si accalcano nelle nostre tasche e intorno a noi, dagli aerei che sfrecciano sulla città, dagli elicotteri che volteggiano nel cielo. E dalle parole emanate anch’esse da ogni dove e, soprattutto, sempre più ossessivamente e senza senso, dai mezzi tecnologici con i quali interloquiamo o fingiamo di interloquire.
Una storia ambientale dell'Antropocene dopo il 1945, di J. R. McNeill Peter Engelke, Einaudi, Torino, 2018, pp. 258, € 22,00.
Il libro: Da ospite del pianeta, al pari di tutti gli altri viventi, l’’uomo si è andato trasformando progressivamente nella creatura che ha impresso la sua mano sul destino del Pianeta, di ciò che in esso vive e anche in parte di ciò che lo circonda. Al punto che gli studiosi hanno ormai accettato l’idea che l’Olocene, che ci ha accompagnato per oltre 11 mila anni, possa dichiararsi concluso e che l’epoca geologica nella quale viviamo debba definirsi Antropocene, La svolta si ebbe nel Settecento, quando si cominciò ad usare su scala sempre più ampia l’energia derivante dai combustibili fossili, le tecnologie si svilupparono e richiesero fabbisogni energetici sempre più elevati, la produzione di anidride carbonica aumentò sensibilmente e, con essa, l’inquinamento atmosferico. Inoltre ebbe inizio un incremento demografico di ampia portata che fece lievitare, a sua volta, l’esigenza di risorse alimentari, idriche, di energia per uso civile e, poi, dei prodotti dell’industria destinati ad un consumo sempre più di massa.
Grammatica della lingua che non c'è più, di Vittorio Coletti, il Mulino, Bologna, 2018, pp. 280, € 16,00.
Nonostante venga continuamente codificata in grammatiche, saggi, testi specialistici, la lingua è quanto di meno statico si possa immaginare. È, al contrario, un corpo vivo in continua evoluzione e cambiamento. Neologismi nascono, parole della tradizione letteraria tramontano, lemmi cadono in disuso, altri devono subire l’assalto degli stranierismi, particolarmente degli anglicismi che pretendono non solo di forgiare ogni nuova parola o espressione legata alle innovazioni tecnologica, ma spesso invadono il terreno del già sperimentato, andando a sostituire parole per le quali la lingua, nel nostro caso l’italiano, possiede già espressioni efficaci e pregnanti. Parole ed espressioni scomparse, addirittura riaffiorano e tornano in uso. Tutto questo per dire che pochi aspetti della vicenda umana presentato un quadro così mutevole come la lingua. La quale ha, dunque, una lunga storia, nel corso della quale ha lasciato per strada una parte non piccola di parole, anche se di alto lignaggio ed immortalate nei classici della letteratura. Un insieme che dà luogo ad una stratificazione sulla quale poggiano il parlare e lo scrivere contemporanei e costituisce, nello stesso tempo, il lastricato di una storia della memoria che ci porta assai indietro nel tempo. Almeno fino al Medioevo, per quanto riguarda la lingua italiana. Una strada fatta di cambiamenti che appaiono macroscopici se confrontiamo, ad esempio, un testo di oggi con uno del Trecento. Ma che è difficile cogliere nel mentre esso avviene.