Novità
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La scuola serve a vivere meglio, non a produrre di più
(Nando Cianci)
Cos'è Scuolaslow
Scuolaslow è una piazza nella quale incontrarsi, discutere, raccontare le riflessioni, le esperienze, le pratiche intrecciate con l'idea di una scuola slow, vale a dire sottratta...
Il grido di dolore lanciato da 600 docenti universitari sulla carenze sintattiche, ortografiche, lessicali, espressive dei nostri studenti dà nuova voce ad una preoccupazione già molto diffusa nel mondo della scuola.
Il Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità, che ha promosso l’iniziativa inviando una lettera al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Istruzione, focalizza l’attenzione sulle indicazioni nazionali, che giudica carenti, e sulle verifiche necessarie per accertare il raggiungimento delle competenze di base relative all’educazione linguistica. Una visione un po’ riduttiva del problema, anche se si può comprendere come tale riduzione sia necessaria per sollecitare l’attenzione di governanti ed opinione pubblica e non far disperdere la questione nel mare della genericità.
di Lamberto Maffei
il Mulino, pp. 168, € 12,00
Si può essere soli pur avendo centinaia di contatti nella rete telematica, frequentando la quale si può finire con il comunicare nel deserto: «Il cervello tropo connesso è un cervello solo perché rischia di perdere gli stimoli fisiologici dell’ambiente, del sole, della realtà palpitante di vita che lo circonda». A questa mutazione soggettiva nel rapportarsi agli altri e al mondo si aggiunge l’alacre affaccendarsi di quanti, più o meno consapevolmente, lavorano a far lievitare, con lo sviluppo dei mezzi tecnologici, la possibilità di usare la comunicazione per ingannare. Sono i sapienti sacerdoti della religione del mercato; sono i politici e i burocrati che hanno
Riportiamo, qui di seguito, stralci della recensione di Paolo De Carolis al libro Viandanti e naviganti. Educare alla lentezza al tempo di Internet, di Nando Cianci. L'intera recensione è apparsa sulla Rivista Abruzzese, che qui si ringrazia.
NANDO CIANCI, Viandanti e Naviganti. Educare alla lentezza al tempo di Internet, Tricase 2015, Ed. Youcanprint, pp. 120.
Questo libro di Nando Cianci è un punto fermo sul valore antropologico del tempo. Un lavoro imperdibile per chi si muove nei meandri delle attività umane, a cominciare dalla comunicazione e senza trascurare la formazione. Qui, volendo far ricorso alla metafora, il tempo indossa i panni, ben portati, del carnefice che trascina tutti sul patibolo, nessuno escluso negandogli un futuro anche cronologico. Per dirla con Dion Boucicault: Gli uomini parlano di ammazzare il tempo, mentre il tempo li ammazza in silenzio. Ed è a lui, quindi, che bisogna opporsi, negarsi. Come? Celebrando la lentezza. «In realtà», si dice chiaramente nel testo, «vivere con lentezza significa accelerare quando occorre, rallentare o fermarsi quando si può...». E «in definitiva: il fatto che
di Muriel Barbery
edizioni e/o, Roma, pp. 256, € 18,00
E’ una storia animata da molteplici prodigi. Il primo sta nella trama stessa, che vede il Bene e il Male combattersi in una dimensione per molti aspetti fatata, dove uomini ed elfi si muovono secondo le rispettive caratteristiche, ma anche trasfondendosi a vicenda i patrimoni vitali, le elaborazioni culturali, la capacità di sentire la vita anche nelle rocce, negli alberi, nelle acque, nelle terre e nei cieli. Perché un tempo essi partecipavano all’unità del tutto, insieme alla natura, che non conosceva ancora la separazione tra cielo e terra e che a tutti forniva una linfa vitale che plasmava l’andare del mondo. Poi venne la frantumazione, le singole entità si staccarono dal tutto, con il conseguente carico di disarmonia e di dolore.
di Bruno Frank
Castelvecchi, Roma, pp. 240, € 17,50
Il personaggio si presenta subito in vivente contraddizione con il suo tempo: esterna onestà e limpidezza in un ambiente spagnolo, quello del Cinquecento, dominato da manovre, raggiri e «astuzie cortigianesche». Da queste pagine d’esordio prende l’avvio una esistenza intrisa di avventure e di rovesci che Bruno Frank fa scorrere nel suo romanzo Cervantes, in continuo equilibrio tra realtà storica e fantasia narrativa.
Il celebre autore del Don Chisciotte viene seguito e raccontato nella miriade di vicissitudini che egli attraversa con una «tormentosa inquietudine», che gli impedisce di acquetarsi, quando gli si presenta l’occasione, in una vita tranquilla e quasi elegiaca e lo spinge a inseguire continuamente «i sogni con i